L’ex Mercatone riapre dopo 7 giorni di caos ma il Comune non fa “sconti”: accertamenti in corso

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Si era “raffreddata” dopo più di una una settimana di caos e polemiche assortite la patata bollente relativa allo “svuota tutto” della filiale di Carrè di Mercatone Uno, ma l’ultima parola sulla vicenda non è ancora stata scritta. Tra multe per mancato rispetto delle misure anticovid comminate dopo il sopralluogo – fondamentale anche in tema di ordine pubblico – dalla polizia locale (400 euro) e le sanzioni da parte dell’amministrazione comunale locale per la documentazione non conforme (5 mila euro), la riapertura stavolta senza intoppi di sabato scorso solo in apparenza sarebbe “filata liscia”.

Nuovi accertamenti risultano in corso non a caso negli uffici comunali di Carrè, dopo un nuovo sopralluogo avvenuto nel pomeriggio di sabato scorso che avrebbe – ma qui il condizionale è obbligatorio fino alla conclusione dell’iter di verifica – riscontrato ancora una volta delle possibili inadempienze.

Rimangono in sospeso sotto la fatidica “spada di Damocle”, infatti, la regolarità e legittimità delle modalità di vendita adottate sabato 13 febbraio, dopo che l’azienda milanese Mood srl aveva “sanato” la documentazione inviata precedentemente, risultata non congrua e quindi sanzionata, integrandola e commisurandola all’effettiva superficie espositiva come impone la “Scia“. Si tratta di una sorta di autodichiarazione di conformità da presentare per poter dare il via agli affari prevista dalla legge in materia di commercio, e da inoltrare all’ente territoriale di riferimento che poi procedete ex post alle verifiche di sorta. Un secondo invio alla vigilia di sabato 13, al termine della sospensione di 5 giorni decretata dal comando di polizia locale Ne.Vi, a cui hanno fatto seguito altri due giorni di stop indiretto su iniziativa del Comune di Carrè (vedi articolo precedente), sembrava aver messo tutto a posto. Ma ancora non a regola d’arte, visti gli accertamenti avviati che preannunciano possibili colpi di scena extra sulla questione ex Mercatone Uno. Riaperto sabato scorso e tutt’ora accessibile, ma con una sorta di riserva.

Il tutto era accaduto sabato a una settimana di distanza esatta dalla “prima” ufficiale di 7 giorni prima, in cui il sovraffollamento e l’assenza di misure di sicurezza adeguate all’emergenza sanitaria aveva imposto la chiusura forzata dopo appena un’ora e mezza di ressa di persone a caccia di merce sotto sconto fino all’80% sul valore originale. Scene caratterizzate da isteria collettiva, del tutto avulse da un contesto di pandemia in corso, con tanto di acquirenti giunti da fuori provincia a protestare animatamente per la “retromarcia” forza imposta dagli agenti, con tanto di traffico paralizzato per qualche minuto nei dintorni della zona industriale.

All’apertura fiumi di persone si sono precipitati all’interno in barba alle regole (particolare da foto di Davide Dal Santo su gruppo FB)

Almeno, sabato scorso, secondo quanto riferiscono dei testimoni dal punto di vista degli ingressi normati e contingentati si sarebbero rispettate le regole, allestendo un servizio d’ordine commisurato alla svendita. Ingresso consentito al massimo a un centinaio di clienti in simultanea, con maggior attenzione alle misure di prevenzione sanitaria. Con la corsa al saldo stavolta più al trotto che al galoppo, con la calamita della promessa di sconti imperdibili. Dagli uffici di piazza IV Novembre, sede del Municipio, e dall’amministrazione comunale che ha seguito passo passo la spinosa vicenda e che ha già dimostrato con i fatti di non concedere dal canto loro alcuno “sconto”, si attendono le conclusioni probabilmente già nei prossimi giorni.