Spari a uccelli protetti sulle Bregonze, un denunciato. Nel suo freezer 41 volatili vietati

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Cacciatore sulla carta, bracconiere nella realtà dei fatti. Ne sono convinti i membri della Polizia Provinciale di Vicenza che nei giorni scorsi hanno messo alle strette un residente di Carrè, praticante l’attività venatoria sulle colline delle Bregonze. A tutti gli effetti si è trattato di un’operazione antibracconaggio, come specificato dal comando berico, che ha portato alla denuncia del soggetto e al sequestro di due fucili e di 44 uccelli morti, per lo più appartenenti a specie protette e particolarmente protette.

La segnalazione che ha permesso di rintracciare il possessore di licenza di caccia – P.C. sono le sue iniziali, l’età non è stata resa nota – è arrivata dalle guardie venatorie volontarie che monitorano costantemente il territorio provinciale per verificare il rispetto delle norme di settore e di tutela della fauna. Una decina le denunce a suo carico, oltra a una sanzione di 462 euro per l’utilizzo di trappole per volatili non consentite.

Il cacciatore altovicentino è stato raggiunto dagli operatori mentre in una battuta in cui era intento ad abbattere esemplari volatili di fauna protetta, in particolare tre fringuelli e un frosone. L’intervento degli agenti ha portato alla luce una serie di reati penali e di illeciti amministrativi dei quali dovrà rispondere l’indagato. Nelle vicinanze di un ricovero attrezzi di proprietà dello stesso, sono stati trovati uccelli vivi in gabbia privi degli anelli che ne determinano la regolare detenzione. Tra questi un fringuello, due peppole, un lucherino e un merlo.

Inoltre, nel frigo per surgelati sono stati rinvenuti 44 volatili di varie specie, di cui tre cacciabili, ma non annotate sul tesserino di caccia (come invece prescrive la regola) e le restanti 41 protette e particolarmente protette. Nel dettaglio, si trattava di cesene, un merlo, fringuelli, peppole, una capinera, un verdone, beccafichi, uno zigolo giallo, uno zigolo muciatto, una balia nera e due frosoni. Alcune di queste specie (beccafico e balia nera) “sono presenti nelle zone collinari del vicentino esclusivamente nel periodo tardo estivo della migrazione, di conseguenza si può ipotizzare un loro abbattimento in un periodo antecedente l’apertura della caccia fissata nella terza domenica di settembre”, come spiega il portavoce dell’ente Mattia Veronese, sindaco di Noventa.

A conclusione della perquisizione minuziosa di abitazione e rimesse di proprietà sono stati sequestrati 247 munizioni cariche di calibro 8, 9 e 12 mm e un fucile di calibro 8 mm con colpo in canna e perciò pronto all’uso,, non custodito e senza alcuna protezione. Inoltre 24 cartucce a palla non erano state denunciate all’autorità competente. Messe sotto sigillo anche una rete di uccellagione e una tagliola per la cattura di fauna selvatica, entrambi attrezzi di cui è vietata anche la semplice detenzione. Lunga la lista dei reati di cui P.C. dovrà ora rispondere: abbattimento di fauna protetta; detenzione di uccelli morti protetti; detenzione di uccelli vivi senza documentazione di legittima provenienza e regolare anello di identificazione; omessa custodia del fucile e delle munizioni, detenuti in luogo facilmente accessibile e privo di qualsiasi tipo di chiusura in grado di precludere l’ingresso a chiunque; omessa denuncia di munizioni a palla calibro 9.

“La sinergia tra la Polizia Provinciale e le guardie volontarie ci permette di monitorare un territorio molto vasto nonostante il numero degli agenti sia davvero limitato – commenta il consigliere con delega alla Polizia Provinciale Mattia Veronese – Operazioni come quella di Carrè sono un monito a chi pensa di potere impunemente eludere la normativa sulla caccia. Cacciare è un diritto riconosciuto, ma seguendo le regole e rispettando i tempi. Lo sanno bene i cacciatori, tanto da considerare i bracconieri alla stregua di nemici. L’attività illecita da parte di questi individui, infatti oltre ad un danno al nostro patrimonio faunistico, crea un danno per chi si dedica alla caccia seguendo le regole e con un approccio di tutela e rispetto verso ambiente e fauna”.