Severina saluta dopo 62 anni di attività: subentrerà una nuova gestione

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Un primo annuncio c’era già stato mentre il morso della pandemia aveva costretto la chiusura di molte attività, nella primavera del 2021: ma poi l’allentamento delle restrizioni, l’arrivo della bella stagione e le “suppliche” a restare dei tanti avventori che le hanno voluto bene, l’avevano fatta desistere.

Ma oggi per la mitica Severina Capovilla, titolare dell’omonimo bar nel comune di Cogollo del Cengio a due passi dal terzo tornante del Costo, è davvero l’ultimo giorno di lavoro e da domani inizierà una nuova vita. L’immobile, sotto il bar e sopra l’abitazione, è stato recentemente venduto per intero: per lei, che smessi i panni della barista dopo oltre sessant’anni dietro a quel bancone, scenderà a vivere in paese con la figlia Chiara e il marito Miro, e per quanti in questi decenni hanno visto in quel locale saldo nel rimanere fedele a sé stesso fino a poter quasi risultare fuori moda, una tappa obbligatoria salendo verso l’Altopiano.

Che poi, cosa te ne fai di un locale alla moda se non hai quei panini foderati da strati di sopressa “de casa” e uova fresche cotte a puntino da mangiare ancora tiepide con un buon bicchiere di rosso?

80 le primavere di Severina, festeggiate il 12 giugno scorso: una generazione tutta d’un pezzo, lavoratrice anche quando la salute suggerirebbe il riposo, buona di quella bontà genuina, di quelle persone che ti pesano con uno sguardo: punto di riferimento per giovani motociclisti in cerca di una buona birra, tanto quanto quello di fungaioli in piedi ancora prima che venga giorno passando infine per i pendolari del weekend in cerca di un po’ di tregua dal traffico.

Ma se per lei è arrivato il tempo della meritata pensione, non tutto è perduto per lo storico locale tra le curve della strada provinciale: dopo i passaggi e la burocrazia di rito infatti – e pare anche dopo una ristrutturazione ancora in fase di valutazione – l’attività riaprirà i battenti con una nuova gestione. Forse una bruschetteria, di certo un titolare giovane a cui Severina avrà dato ampie istruzioni e la sua “benedizione”.

Raccomandazioni di peso per una che ha visto cambiare il mondo tra quei tornanti: anche oggi, tra mazzi di fiori colorati, qualche lacrima e tanti abbracci, il pensiero era servire bene il cliente. Un occhio alla porta e uno alla macchina del caffè. E la mano con la spugna umida a pulire per l’ultima volta quel banco o quel pezzo di vita, chissà.

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