Domani al “Bosco” manifestazione pacifica della comunità ucraina dell’Altovicentino

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Sta prendendo corpo in queste ore febbrili, proprio all’indomani dello scoppio concreto del conflitto Russia-Ucraina, l’idea di una manifestazione pubblica che si terrà nel primo  pomeriggio di sabato a Thiene, con invito rivolto alle decine di cittadini ucraini – come noto vivono qui molte donne che lavorano come badanti – che risiedono nell’Altovicentino (e non solo) e a chiunque volesse partecipare. E, come sottolineano gli organizzatori, rivolta a tutti coloro che credono nel valore della pace.

Sia per portare solidarietà al popolo dello Stato dell’Est Europa da 36 ore sotto attacco, sia per conoscere la voce di chi è contatto con famiglie e amici all’estero. L’appuntamento è per domani, dalle 14, nell’area della piazzetta del “Bosco”, di fronte alla stazione degli autobus cittadina: “Pray for Ukraine” il titolo dato all’iniziativa.

Non ci sarà nessun corteo, ma si tratterà di un ritrovo libero per così dire statico, con più persone ad alternarsi al microfono come speaker e altri contributi al momento in via di definizione. Un’iniziativa pacifista analoga, va ricordato, è in programma sempre domani, sabato 26 febbraio, in piazza Matteotti a Vicenza. A mobilitarsi per dare un segnale forte anche a Thiene sono in queste ore più persone di nazionalità ucraina che hanno fatto rete anche attraverso alla presenza di un’associazione culturale altovicentina particolarmente attiva in occasione della Festa dei Popoli.
Tra bandiere gialloblu e testimonianze dirette l’intento primario dei promotori è quello di sensibilizzare il territorio e le persone che ha accolto i cittadini ucraini in Italia, attraverso la condivisione certo di preoccupazioni, ma anche di istanze e preghiere. Proprio uno dei membri della comunità altovicentina e presidente dell’associazione sopra citata si trova in questi giorni in madrepatria, impossibilitato a rientrare a Thiene in virtù del blocco degli aeroporti.
“Ci stiamo già mobilitando anche in vista di aiuto da dare ai profughi nostri connazionali – spiega Oksana Taras, da anni residente nel Vicentino -, domani ci ritroviamo per spiegare cosa sta succedendo e dare un messaggio di pace”.