“E’ salito tra le stelle”: malattia rara porta via Matteo, a soli 12 anni. Cordoglio a Rozzampia

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Nel riquadro il piccolo Matteo, sullo sfondo l'ingresso della scuola media Ferrarin di Thiene

I compagni di scuola media del “Ferrarin” di Thiene non hanno più potuto riabbracciarlo in questo anno scolastico, in tempi di emergenza sanitaria e di pericolo ulteriore per chi si trova in condizioni di sofferenza, e potranno salutarlo solo guardando una sua immagine felice che strugge qualsiasi cuore si fermi di fronte all’epigrafe. E, magari, ricordarlo così. Quella stessa foto scelta dalla mamma e dal papà di Matteo Schiro che nel momento più triste ricorda invece uno spaccato di spensieratezza e sorrisi, legato a una festa in famiglia importante. Stati d’animo agli antipodi rispetto a questi giorni in cui due genitori thienesi, insieme ai propri congiunti, devono rassegnarsi al vuoto lasciato da un figlio venuto a mancare ancora bambino, di soli 12 anni di età.

A piangere il giovanissimo Matteo, studente di seconda media spirato dopo oltre 6 mesi di lotta contro una malattia rara, diagnostica nel corso del 2020, è anche tutta la comunità di Rozzampia, frazione a sud di Thiene dove vive la famiglia Schiro. Che stringe forte a sè l’altro figlio più piccolo, Giovanni, di non ancora 6 anni, il quale ha perso il suo “fratellone” più grande. Matteo, che fino al giugno scorso era in perfetta forma, stava bene e si affacciava al passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza come i suoi coetanei, nonostante i difficili mesi vissuti “a distanza” dagli amici a causa della pandemia.

La terribile notizia di un fiore ancora acerbo spezzato da un male subdolo risale a giovedì mattina, 28 gennaio, quando medici e familiari si sono arresi di fronte al decorso fatale di una disfunzione quasi sconosciuta e contro cui si sono concentrati tanti sforzi, purtroppo vani, per farla arretrare. Ricorrendo in extremis alle cure con cellule staminali di recente sperimentazione, l’ultimo filo di speranza che rimaneva da tendere: tramite trasfusione dal padre Valentino si è provato il tutto per tutto, malauguratamente senza l’esito sperato. Il piccolo Matteo dall’estate scorsa era stato seguito passo passo da più èquipe di specialisti di Padova – secondo quanto riferisce un articolo pubblicato sul Giornale di Vicenza che ne ricostruisce la vicenda – tra alti e bassi, fino alla diagnosi definitiva dell’aplasia midollare.

Si tratta di una sindrome che aggredisce le funzioni naturali del midollo osseo, colpendo in particolare il meccanismo che regola produzione di globuli bianchi e rossi e delle piastrine, e provocandone una carenza con effetti devastanti per l’organismo umano. Di qualsiasi età, anche tra i bambini. Secondo studi recenti dell’Iss – Istituto Superiore della Sanità -, una malattia rarissima che colpisce una persona ogni 500 mila in Europa, e che richiede terapie ad alto impatto, continue trasfusioni e fino a ricorrere al trapianto. Intervento che si era prospettato dopo la certezza della natura del male che aveva assalito il ragazzo, in autunno stremato dopo mesi di entrate e uscita dagli ospedali. Purtroppo, la ricerca di un donatore compatibile non ha portato a risultati in tempo utile, e nemmeno il disperato tentativo salvavita legato alle staminali, dopo tanta apprensione e attesa, ha tenuto in vita il 12enne indifeso di fronte al destino, ma costantemente attorniato dall’amore dei propri cari.

Domani sera alle 20 sarà la comunità in cui viveva, Rozzampia, a riservargli un tributo di preghiere, una veglia di raccoglimento proprio a due passi dalla sua casa per ricordarlo e accompagnarlo in cielo. Giovedì alle 15, invece, è stato scelto il più capiente Duomo di Thiene, nel cuore della città, per accogliere quanti più possibili tra amici e parenti in condizioni di sicurezza, insieme ai compagni di scuola e agli insegnanti, tutti segnati da un lutto arduo da accettare ma anche uniti nel ricordo di Matteo. “E’ salito tra le stelle“, come scrivono i genitori Roberta e Valentino, insieme al fratellino e alla nonna, ricordando il suo sorriso e chiedendo di devolvere eventuali offerte all’associazione benefica “Vicenza For Children” in luogo degli omaggi floreali.