Il piccolo atleta Carlo Alberto non ce l’ha fatta dopo il malore in gara. Zaia: “dolore straziante”

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Quella che domenica mattina si temeva da subito si tramutasse in una tragedia, durante una corsa campestre per ragazzi, si è concretizzata a distanza di poco più di 48 ore. Il piccolo atleta padovano Carlo Alberto Conte, di appena 12 anni di età, non è riuscito a sopravvivere all’arresto cardiaco che lo ha colpito nel campo di gara di Vittorio Veneto. Un lutto che da Treviso ha raggiunto Padova, città natale della giovanissima vittima del malore, ma che in realtà coinvolge tutto il mondo dello sport giovanile regionale, oltre i confini dell’atletica. Fino a Thiene, città d’origine del padre dove vivono dei parenti.

La speranza di salvarlo, dopo le manovre di rianimazione cardiopolmonare avvenute sul posto per oltre mezz’ora, purtroppo è rimasta disattesa. Il bambino è spirato nel primo pomeriggio di ieri, nel reparto di terapia intensiva cardiochirurgica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Lì dove era stato ricoverato nella mattinata di domenica, poco dopo le 11, in regime di massima urgenza.

La sua vita, al momento del suo arrivo in reparto, era già legata a un filo sottile, che si è sfibrato con il trascorrere delle ore nonostante gli sforzi dei migliori medici disponibili che si sono alternati al capezzale di Carlo Alberto. Non sono bastati il tifo dei compagni di squadra delle Fiamme Oro e degli amici, le preghiere di tanti, anche di chi non lo conosceva e che si era unito al Santo di Padova ai compagni di classe, e non ultimi i tentativi dei professionisti della medicina pediatrica e di rianimazione. Il cuore del giovanissimo atleta, alle prime gare in questa specialità, ha smesso irrimediabilmente di battere, gettando nello sconforto i genitori e ogni singola persona informata di un evento crudele e ad oggi senza spiegazioni, tenendo presente che chi partecipa alle riunioni di cross viene sottoposto a visite mediche periodiche di idoneità agonistica. Secondo fonti di stampa locale, l’ultima solo due mesi fa.

Carlo Alberto sarebbe crollato al suolo nelle fase finali della corsa denominata “Cross della Vittoria”, categoria Ragazzi, a poche decine metri dal traguardo, nella corsa sul chilometro campestre, quindi all’esterno. Un malore che in pochi secondi lo ha assalito, probabilmente un infarto, su cui inevitabilmente sarà necessario far luce attraverso approfondimenti. Ad attenderlo al traguardo c’era il papà. Il bambino lascia il padre Dino Massimiliano Conte, la madre Valentina Ometto e una sorellina. Con loro viveva a Padova, e frequentava la classe prima delle scuole medie nell’Istituto Comprensivo Ardigò del capoluogo, dove si terranno i funerali una volta che la Procura della stessa città patavina concederà il nulla osta alla sepoltura. Sicuramente non in tempi brevissimi. Proprio ieri mattina i compagni di scuola di Carlo Alberto si erano riuniti in preghiera nella Basilica del Santo, dove è assai probabile si celebrerà il rito di commiato.

Tra i primi a esprimere profondo cordoglio, stamattina dopo aver chiesto aggiornamenti sulle condizioni del ragazzo, è il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, informato dai propri collaboratori della disgrazia. “Non ce l’ha fatta. Un dolore straziante – scrive il politico  -, che provo assieme a tutta la comunità veneta, al mondo dello sport. Mi unisco in un forte e solidale abbraccio alla mamma e al papà, a tutta la famiglia, ai suoi tanti amici, a tutti coloro che in soli 12 anni di vita lo hanno amato e apprezzato. A volte la vita ci mette di fronte a situazioni difficili, se non impossibili, da accettare”.