Gatti avvelenati, c’è la mano umana e l’interrogazione in Regione. Guarda: “un fatto orribile”

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Immagine di repertorio

Non è la prima volta che atti ignobili come questo vengono attuati nel Vicentino, e di nuovo si pensa a una ritorsione per spiegare la barbara uccisione di due gatti, avvenuta nei giorni scorsi a Montecchio Precalcino, piccolo comune dell’Altovicentino. A rendere nota la notizia e la conseguente azione che porterà a un’interrogazione nell’assemblea consiliare della Regione Veneto è Cristina Guarda, esponente vicentina di Europa Verde.

Una volta informata della morte indotta dei due felini, che secondo fonti veterinarie sarebbe avvenuta per avvelenamento, la consigliera d’opposizione si è mossa per rendere nota la vicenda e richiedere un intervento immediato a sostegno delle aziende sanitarie territoriali – in questo caso specifico Ulss 7 Pedemontana – competenti anche in materia di salvaguardia animale, mentre anche sul piano della giustizia le indagini sono state avviate per identificare il o i responsabili.

“Si tratta di un fatto orribile che va condannato con fermezza – tuona Cristina Guarda -, ed è necessario che gli interventi a protezione dei gatti, previsti dalla legge regionale a tutela degli animali d’affezione, ricevano un urgente e più cospicuo sostegno”. A firmare il documento a carattere d’urgenza con cui si rivolge alla Giunta della Regione Veneto una richiesta di informazioni sul tema anche il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, membro della commissione per l’ambiente.

Sul tavolo delle discussione anche il tema della sterilizzazione dei gatti, una piaga su cui si battono da anni le associazioni di tutela degli animali, tra cui l’Enpa nelle varie sezione sparse in provincia, che continuano a salvare migliaia di cuccioli dopo la stagione stagione della riproduzione felina. “Vogliamo conoscere quali venti intende mettere in campo la Regione – continua Guarda – a maggior sostegno dei servizi veterinari delle Ulss al fine di potenziare le attività previste dalla legge regionale, specialmente la sterilizzazione delle colonie feline”.

Oltre alla misure di prevenzione, nessuno si dimentichi che rimane un vile atto da attribuire a chi ha commesso un grave atto, punibile sul piano penale. Sul piano politico la consigliera veneta non manca di pungolare l’amministrazione guidata da Luca Zaia a Palazzo Ferro Fini. “L’eventuale disagio arrecato alle persone non deve mai sfociare in atti violenti, ma ciò non deve far sedere la Regione ed i politici di maggioranza sugli allori: si mettano subito in campo gli strumenti preventivi necessari, non scaricando tutto sulle associazione di cittadini.”