Irregolarità, scarsa igiene e malagestione dei farmaci: nuova tegola da 26 mila euro per La Decima

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Ancora guai per l’azienda agricola biodinamica “La Decima” di Montecchio Precalcino, oggetta nella mattinata del 13 febbraio di un controllo da parte dei carabinieri, con l’impiego di militari della tenenza di Dueville, del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) di Vicenza e del Nucle Antisofisticazioni e Sanità (Nas) di Padova.

Un’attività mirata, volta al controllo di aziende del settore agricolo, che ha portato ad accertare varie violazioni di natura penale nell’azienda agricola (terreni e immobili) di via Europa Unita, di proprietà della Provincia di Vicenza e assegnata in gestione con un bando nell’estate del 2016 per 14 anni alla società Agricola I Bernardi di Castel d’Aiano (Bologna), di cui sono titolari due appassionati agricoltori veneti: Pio Lago e la moglie Nicoletta Vettore.

La stalla de La Decima a Montecchio Precalcino

Un’azienda agricola biologica (che segue i criteri dell’agricoltura biodinamica), che è anche fattoria didattica e che produce cereali, ortaggi, vino e (grazie alle mucche latte) latte, yogurt e latticini. Alla fattoria è collegato il negozio biologico ad insegna Naturasì e l’annesso bistrot. Un vero e proprio gioiellino che propone un’agricoltura rispettosa della terra, dei suoi cicli e del benessere animale, come si legge sul loro sito, che però già tre anni fa si era trovata al centro di indagini dei carabinieri: allora erano state riscontrate irregolarità, dipendenti “in nero” e altri al lavoro con pseudo-tirocini.

Con il controllo dell’altro ieri, il presidente della Società Agricola La Decima – una Srl – è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Vicenza per numerose irregolarità: il mancato aggiornamento delle misure di prevenzione dopo alcuni mutamenti organizzativi e produttivi; la mancata osservanza delle disposizioni aziendali sull’uso dei dispositivi di protezione individuale; la presenza di presidi sanitari incompleti ed inidonei; la scarsa pulizia area refettori e servizi igienici; l’ostruzione delle uscite di emergenza.
Le ammende elevate dai carabinieri ammontano complessivamente a 26 mila euro.

Inadeguatezze igieniche sono state rilevate anche nell’area adibita ad allevamento, così come i carabinieri hanno trovato riscontri di una gestione impropria di farmaci veterinari, tuttora al vaglio dei Nas di Padova per la contestazione di sanzioni amministrative e penali. Tutte contestazioni rispetto alle quali la società agricola potrà portare, in ossequio alla presunzione di innocenza, le proprie controdeduzioni.