Sequestro di beni per 40 mila euro a un imprenditore edile del Thienese

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Il controllo fiscale a un’azienda edile di Thiene “costa” per un sequestro preventivo ai fini di confisca per un controvalore di circa 40 mila euro a un imprenditore thienese, di nazionalità serba. La ditta specializzata nel settore dell’intonacatura e stuccatura non avrebbe dichiarato i ricavi effettivi, avvalendosi senza titolo del sistema assodato del reverse change, di fatto evadendo l’Iva e creando così un danno all’erario pubblico.

Ne sono convinti i finanzieri del nucleo di Thiene, che hanno chiesto e subito ottenuto dalla Procura di Vicenza il nulla osta ad agire per tutelare le casse pubbliche, in attesa del procedimento. Avrebbe “nascosto” al fisco ricavi per circa 125 mila euro in un triennio, omettendo o distruggendo fatture e altre scritture contabili obbligatorie, tutte negate agli ispettori in sede di verifica.

A finire sotto approfondimenti d’indagine delle Fiamme Gialle è un 40enne residente a Thiene (D.I. le iniziali), la cui attività oggetto di accertamenti mirati è emersa in seguito all’incrocio tra i dati dello “spesometro integrato” e dell’archivio “beneficiario bonifici”. Questo grazie al software in dotazione all’anagrafe tributaria che consente di far emergere attività sospette sul piano fiscale. I finanzieri hanno in seguito ricostruito le prestazioni di
servizio rese nei confronti di clienti, i quali poi hanno beneficiato delle detrazioni in sede di
dichiarazione annuale, come previsto dalle leggi di stabilità 2016 e 2017 in materia di
ristrutturazione e risparmio energetico.

Sarebbe stato rilevato che la ditta individuale ha emesso fatture relative a prestazioni di servizio nei confronti di clienti in regime di “reverse-charge”, in relazione a contratti di sub-appalto stipulati con gli stessi, senza presentare alcuna documentazione contabile in merito tra il 2015 e il 2017. Per la Guardia di Finanza berica si tratta di evasore totale, sul piano delle imposte di Iva e Irpef per il triennio sopra indicato, e anche dell’Irap, di fatto mai presentate, viste le omissioni plurime contestate al titolare unico dell’impresa edile, che è stato denunciato all’autorità giudiziaria.

Inoltre, dai conti correnti intestati all’azienda sono stati “congelati” 39.322,01 euro per la precisione, che potrebbero essere incamerati dallo Stato a titolo di risarcimento in caso di sentenza favorevole alle Fiamme Gialle.