Un fiore in ricordo di Norma Cossetto, giovanissima vittima della violenza titina

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Anche nel Vicentino, come nel resto d’Italia, è stato ricordato il sacrificio di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana, Medaglia d’Oro al Merito Civile, sequestrata, torturata, stuprata e gettata in una foiba dai partigiani comunisti slavi di Tito nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.

È successo sabato pomeriggio, 4 ottobre, quando è stato posto un gesto “non solo in suo ricordo ma anche delle altre donne che, in guerra e in pace, subiscono violenze” spiegano i promotori.

Così, a Thiene nelparco Norma Cossetto e nelle due panchine rosse simbolo della battaglia contro la violenza sulle donne, sia a Carrè che a Chiuppano, alcuni militanti di Fratelli d’italia e del comitato 10 febbraio promotore della manifestazione, hanno deposto una rosa in ricordo di Norma Cossetto, vittima dei partigiani titini. “La speranza – aggiungono i promotori – è che nei prossimi anni un luogo dedicato a Norma e ai Martiri delle foibe possa trovare posto nei nostri paesi” .

Domenica pomeriggio, 6 ottobre, ll gesto si è ripetuto anche a Schio,: un gruppo di attivisti del circolo locale di Fratelli d’Italia Schio, tra cui i due consiglieri comunali Alex Cioni e Gianmario Munari, ha deposto una rosa rossa presso la targa dedicata a Norma Cossetto in via Pasini. Posata dall’Amministrazione comunale su proposta del consigliere Cioni durante lo scorso mandato, intitola la saletta comunale a disposizione dei gruppi consiliari alla memoria della giovane studentessa italiana d’Istria

L’iniziativa si inserisce nella manifestazione nazionale “Una Rosa per Norma Cossetto”, promossa in tutta Italia tra il 4 e il 5 ottobre con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Con questo semplice gesto – ha sottolineato il capogruppo a Palazzo Garbin Alex Cioni – abbiamo voluto rinnovare il nostro impegno a non dimenticare Norma e tutti gli italiani vittime delle persecuzioni dei comunisti titini, affinché il loro sacrificio continui a parlare alle nuove generazioni. Un gesto che qui a Schio come in ogni parte d’Italia viene compiuto senza risentimento né odio, senza volontà di rivalsa, ma con il profondo desiderio di mantenere viva la memoria e di trasmettere alle nuove generazioni il valore della riconciliazione nazionale”.