Calciatore dilettante accusa l’arbitro – poi accerchiato – di razzismo. Partita persa a tavolino

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Una partita di calcio dilettantistico su un campo di provincia (foto archivio)

Sulla partita di Terza categoria tra Monte di Malo e Valdastico si era detto tanto all’indomani della sospensione dell’incontro di calcio, e si trattava dell’unica certezza di domenica 23 ottobre in mezzo a tante chiacchiere da bar su cosa fosse realmente accaduto. A distanza di due settimane, se ne aggiunge una seconda: lo 0-3 a tavolino decretato nei confronti del club in cui giocano Hamidou Sekou Traorè e Ramon Aderele, entrambi giocatori in forza al Valdastico ora sotto squalifica, che avrebbero accusato in due diversi momenti – e in un caso in maniera plateale con gesti irriguardosi – non un avversario sul campo ma l’arbitro, tacciandolo di razzismo, con inevitabili (da regolamento almeno) cartellini rossi comminati e conseguento espulsioni dal campo.

Il giovane direttore di gara Nikola Dhima, sezione di Schio, sarebbe stato “accerchiato” in più occasioni con fare intimidatorio secondo la sua versione dei fatti, prima di sospendere la partita. Una tesi poi confermata dal giudice, grazie anche alla testimonianza dei tesserati della società di casa, andando a smentire – almeno allo stato attuale – un comportamento di stampo razzista da parte del giovane fischietto vicentino.

Momenti di tensione in seguito all’assegnazione di un rigore a favore del Monte di Malo, in quel momento in svantaggio di un gol, che avevano poi scatenato il caos, con alcuni tra i compagni di squadra di Traorè, tra l’altro il capitano della formazione vicentina ospite, a prendere le sue difese. La partita valida per la 6ª giornata di andata e che rappresentava pure l’incontro di cartello di quella domenica nel girone unico di Terza era proseguita per una decina di minuti, ma poi erano venute a mancare le condizioni di sicurezza minime per continuare. Tutto ciò secondo il direttore di gara, che aveva quindi mandato tutti sotto la doccia anzitempo dopo 39′ di poco calcio giocato e tante discussione verbali. Ottenendo ieri conferma del proprio operato sul piano della giustizia sportiva.

Come accennato, motivo iniziale del contendere era stato il fischio per punire un fallo in area, decretando un penalty a favore dei padroni di casa del “Monte”. Poi, con il Valdastico già in dieci uomini, una seconda espulsione sempre per proteste e offese condite con altre accusa di razzismo – Ramon Aderele il secondo uomo allontanato dal campo – metteva di fatto fine all’incontro di Terza categoria, per i poco avvezzi al calcio dilettantistico il gradino più basso a livello provinciale. Come si può liberamente leggere dal comunicato ufficiale del Giudice Sportivo diffuso ieri dalla delegazione di Vicenza, i fatti sono stati riportati secondo la versione dello stesso direttore di gara nel referto. Questo lo stralcio saliente:

Al 28º minuto del primo tempo, dopo la concessione di calcio di rigore contro gli ospiti, il capitano della società A.C.D. Valdastico, n. 4, Traore Sekou Hamidou, dopo essere stato ammonito, protestava contro l’arbitro, lo offendeva, lo accusava di razzismo e gli mostrava le parti intime; a seguito dell’episodio, ogni volta in cui l’arbitro fischiava un fallo di gioco contro, i giocatori della predetta società circondavano l’arbitro protestando vivacemente, creando un clima intimidatorio, nonostante gli inviti dei propri dirigenti a mantenere la calma; al 39º minuto del primo tempo, dopo il fischio di un fallo contro la società ospite, l’arbitro veniva nuovamente circondato dai calciatori della stessa A.C.D. Valdastico Costa Barausse ed in quel frangente il n. 5, sig. Ramon Aderele, dopo essere stato ammonito per proteste, offendeva l’arbitro e lo accusava di razzismo; il giocatore incitava i compagni ad andarsene, accusando il direttore di gara di incapacità e di razzismo, e veniva espulso; altri giocatori della A.C.D. Valdastico, non identificati, ribadivano le accuse di razzismo. A frontdell’ingestibilità della gara l’arbitro decideva di sospenderla definitivamente”.

A seguito del referto arbitrale, il Giudice Sportivo aveva richiesto allo stesso arbitro della sezione scledense un supplemento di rapporto per spiegare nei dettagli quanto accaduto, accogliendo inoltre una nota di parte della società Valdastico nei giorni successi all’episodio e, infine, anche la versione della società Monte di Malo. Ritenuto di aver acquisito elementi sufficienti per il giudizio, l’organo sanzionatorio ha preso atto del clima di intimidazione che ha portato l’arbitro a sospendere l’incontro a tutela della propria incolumità, ritenendo di comminare la sconfitta a tavolino per 3-0 come sanzione sportiva, oltre a confermare le squalifiche individuali ai calciatori espulsi: tre turni di stop a Traorè e due ad Aderele.

Per dovere di cronaca completa, va evidenziato che al club punito “sul campo” non è stata comminata alcuna sanzione pecuniaria in quanto, a detta dello stesso arbitro, gli stessi dirigenti tesserati per la società sportiva Acd Valdastico  si erano adoperati per mantenere la calma tra i giocatori, pur senza pienamente riuscirci. Non si hanno per il momento notizie di risvolti al di fuori dell’ambito sportivo della vicenda.