Il Ritorno dal Bosco emoziona la valle, in migliaia per la sfilata tra anguane e salbanei


Tre giorni di emozioni, tradizione e comunità si sono appena conclusi a San Pietro Valdastico con la settima edizione de Il Ritorno dal Bosco, manifestazione biennale che ha trasformato la valle in un palcoscenico vivente di storia e cultura. Con la rievocazione storica di oggi pomeriggio, attesissima e partecipata da centinaia di figuranti, si è chiuso un evento che ha saputo attrarre parecchie migliaia di visitatori da tutto il Nord Italia.
Il Ritorno dal Bosco non è solo spettacolo: è immersione nella memoria collettiva, celebrazione della montagna e delle sue genti, riscoperta di antichi mestieri e leggende. Lungo l’antica via della Singela e nella Vallata dell’Astico, si sono alternati mercatini, film, musica, incontri culturali e sapori autentici. Tra i momenti più significativi, l’accensione della Grande Stufa del Boscaiolo, la proiezione del film Nella Pelle del Drago e l’incontro con Mauro Corona, che ha catalizzato l’attenzione del pubblico nella serata di ieri assieme agli affascinanti racconti della musher Lisa Bonato coi suoi magnetici husky. La risposta del pubblico è stata travolgente: migliaia di persone hanno affollato il borgo, confermando il valore identitario e attrattivo dell’iniziativa. La rievocazione storica ha visto il ritorno di gerle, scalà, barele, barossi, slite, seghe e segoni, insieme a figure mitiche come strie, orchi, anguane e salbanei, in un’atmosfera che ha riportato la valle “com’era una volta”.
Grande soddisfazione è stata espressa, oltre che da un emozionato primo cittadino, Claudio Sartori, anche dal comitato promotore, guidato dal vicesindaco Nicola Sella, con il prezioso contributo dell’instancabile Alberto Toldo e di decine di volontari che hanno lavorato con passione e dedizione per rendere possibile un evento di tale portata, perfettamente riuscito anche dal punto di vista logistico nonostante un afflusso di spettatori ben oltre le più rosee aspettative: “La risposta di pubblico di oggi conferma non solo la bontà ed il valore di questo evento – ha spiegato Sella – ma ripaga lo sforzo corale che da mesi vede un’intera comunità adoperarsi con dedizione e amore per raccontare sè stessa”. Il Ritorno dal Bosco si conferma quindi come un appuntamento imprescindibile per chi ama la montagna, la cultura e la comunità. Un evento che non solo racconta il passato, ma costruisce il futuro della Val d’Astico, con radici profonde e rami che guardano lontano. Senza scordare da dove sono partiti.
La fotogallery – ph Flores Munari
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