Addio a Prisco, morto di infarto tra le braccia dei due figli. Poco prima l’incidente

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Nel riquadro una bella immagine di Prisco Toniolo di alcuni anni fa, che appare nell'annuncio funebre

Si celebrano oggi le esequie di Prisco Toniolo, 56enne di Velo d’Astico spirato domenica sera nella vicina Arsiero, in circostanze chiarite dagli stessi figli e da un amico di famiglia ai carabinieri della compagnia di Schio. A stroncarlo, senza più ragionevoli dubbi della prima ora, è stato un malore,  nel dettaglio un infarto, manifestatosi probabilmente in due diversi momenti: un primo malessere in forma lieve che avrebbe causato la perdita di controllo della la sua Subaru Legacy, finita contro un camper in sosta, e quello fatale a distanza di poco meno di mezz’ora dopo che l’uomo sembrava essersi ripreso in forze.

La Procura di Vicenza, acquisite le informazioni di rito dalle forze dell’ordine e i referti del 118 giunto sul posto nel tentativo di rianimare Toniolo, non ha ritenuto necessario disporre l’esame autoptico sul corpo del velese, spirato quindi per morte naturale, e senza responsabilità di alcuno se non di un fato avverso e subdolo.

La prima persona a soccorrerlo, insieme all’amico arsierese a cui la vittima aveva fatto visita poco prima, è stato proprio uno dei due figli, Andrea, che conosce le manovre di rianimazione in quanto operatore sanitario, aiutato anche dal fratello Luca sopraggiunto sul posto, prima di lasciare l’incombenza agli operatori del 118 giunti dal pronto soccorso di Santorso. Nemmeno questo è bastato per strappare a una triste fine l’operaio della Forgital, molto conosciuto nella vallata dell’Astico secondo quanto si apprende e si nota in seguito ai numerosi messaggi di cordoglio.

Lo stesso papà, uscito apparentemente incolume dall’urto avvenuto in via Marconi ad Arsiero, lo aveva contattato telefonicamente al pari del fratello, per informarli dell’incidente di lieve entità ,accaduto poco prima delle 20 di domenica. Entrambi i figli si trovavano in zona e lo hanno raggiunto per sincerarsi delle sue condizioni e valutare la situazione, di persona. Sembrava tutto ok, con l’unico “fastidio” di dover recuperare il veicolo incidentato e rintracciare il proprietario dell’autocaravan danneggiato. Nulla che potesse rappresentare un preambolo del dramma che di lì a poco si è verificato, inesorabile, lasciando nel lutto una famiglia e per estensione l’intera comunità della vallata.

Persona affabile e dal facile sorriso, come si nota nelle immagini del suo profilo e dalle testimonianze nei messaggi di affetto, Prisco teneva molto alle amicizie coltivate nel tempo libero ma anche tra i colleghi di lavoro. Aveva compiuto 56 anni lo scorso settembre. Lunedì mattina, all’indomani della sua morte, in Forgital Group il passaparola della disgrazia è girato di reparto in reparto addolorando i dipendenti della grande azienda vicentina. Molti tra questi hanno chiesto un permesso dal turno di lavoro, oggi, per essere presenti alla 15 alla cerimonia religiosa di commiato, che sarà celebrata nella chiesa di Velo con accesso al pubblico limitati, nel rispetto delle normative anti diffusione del contagio.

L’auto condotta dalla successiva vittima di un malore.