Addio a “Whisky”, terzino sempre fedele al Summano. Bandiera di un calcio dimenticato

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Non c’è appassionato di pallone dell’Altovicentino, almeno tra gli over 50 ma anche di qualche anno in meno, che non abbia mai sentito parlare di “Whisky“. Di quel giocatore d’altri tempi che indossò una sola maglia sotto il Monte Summano per oltre 20 anni di carriera nel calcio dilettantistico, in anni in cui da fluidificante di fascia ubriacava – nasce infatti da qui il suo nomignolo che poco o nulla centrava con i distillati – gli avversari di turno, facendo del dribbling e della corsa instancabile in fascia un’arte.

Si è spento nei giorni scorsi in ospedale a Santorso Danilo Gassinetti, a 71 anni di età, pensionato padre di due figlie, nonno e lo scorso anno anche con la gioia di essere passato al grado invidiabile di bisnonno. Questo prima che la terribile pandemia invadesse anche la terra in cui era cresciuto e non aveva mai lasciato, la valla dell’Astico, che oggi pomeriggio alle 15 lo saluterà nella chiesa di Velo in centro del paese pedemontano.

Bandiera del calcio a Piovene Rocchette, con la maglia dei beniamini del Summano nella denominazione di allora, è proprio da queste parti che tanti appassionati di pallone dei decenni scorsi lo ricordano come un uomo speciale, oltre che nella sua Velo D’Astico dove ha vissuto con la moglie Sonia. E dove frequentava con piacere una comunità in cui un po’ tutti si conoscono, facendosi apprezzare per bontà d’animo e simpatia. Tra l’altro presenza fissa nei ritrovi sempre dei “pallonari” davanti alla tv battagliando per la sua profonda fede interista in un calcio milionario molto lontano da quello vissuto in prima persona, ma con lo stesso trasporto degli anni di gioventù.

Danilo Gassinetti fu capace di rinunciare ai quattrini delle categorie superiori per mantenere viva la sua fedeltà ai colori della squadra che lo aveva cresciuto da “bocia”, e della quale è stato poi il pilastro per tutta la sua carriera. Tanti altri club della zona lo avevano cercato, tentando inutilmente cdi convincerlo a cambiare casacca. Una fedeltà che, negli anni, lo hanno reso celebre nell’ambiente del calcio dei dilettanti dell’Altovicentino, “tradita” solo una volta appese le scarpe al chiodo per seguire gli Amatori di Velo.

Tra questi tifosi alcuni saranno sicuramente presenti oggi pomeriggio al funerale a confortare la famiglia di “Whisky”, nei limiti dei provvedimenti di prevenzione vigenti per contrastare proprio quel Covid-19 che lo scorso dicembre ha aggravato le condizioni di salute del 71enne, fino a strapparlo agli affetti più cari e lasciare un vuoto nella comunità velese. Un gesto di generosità la richiesta da parte della famiglia di Danilo consiste nel devolvere eventuali offerte alla parrocchia locale in luogo dei tributi floreali: una corsa “benefica”, stavolta, ricordando quelle del compianto “mito” della porta accanto.