Il filo (di seta) che lega Zugliano e Agordo è lungo 30 anni. Anzi, risale ai primi del ‘900

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Una bella immagine che ricompone trent'anni di amministrazione a Zugliano, con ospite il sindaco di Agordo

Dalla A di Agordo alla Z di Zugliano, attraverso 30 anni di storia e di amicizia, così come quella che lega le due piccole comunità – attraverso un simbolico filo di seta – del Bellunese e dell’Altovicentino. Sabato si è celebrato un momento di festa a suggello dei tre decenni di gemellaggio, alla presenza di una “cinquina” di sindaci zuglianesi in carica dal 1989 ad oggi, a fianco del primo cittadino agordino, Stefano Da Roit. Teatro dell’incontro la sala convegni della Distilleria Zanin, luogo confortevole ma anche simbolico prescelto per l’evento, dove è stata presentata l’inedita pubblicazione dal titolo “Il filo di seta tra Agordo e Zugliano. Storia di emigrazione, lavoro e amicizia”. Scritto a più mani da ricercatori appartenenti ad entrambe le comunità. E dedicato alle donne di un’epoca passata, quella dei primi anni del ‘900.

Il libro nasce dalla volontà di rendere omaggio a quel legame profondo che da più di un secolo unisce i paesi di Agordo e Zugliano, sancito da un gemellaggio che si appresta a compiere e festeggiare i suoi primi trent’anni. Un’occasione significativa per ripercorrere l’epopea di quelle donne che, a partire dalla fine del XIX secolo, abbandonarono le vallate dell’agordino con la speranza di trovare un futuro migliore proprio a Zugliano, dove era attivo un opificio all’avanguardia a livello nazionale, che occupava l’area dove oggi insistono le distillerie Zanin.

“Gli autori del volume che ringrazio pubblicamente – spiega il sindaco “di casa” Sandro Maculan -, Patrizio De Ventura (agordino), Giulio Dalla Ricca e Arianna Brazzale (zuglianesi) hanno ripercorso il quadro storico-economico e sociale delle condizioni di partenza e di arrivo delle protagoniste di un esodo tutto al femminile, innescato dalla morsa della fame e della miseria quanto dalla convinzione di poter aspirare al riscatto ed all’emancipazione”. Un balzo a ritroso negli anni per delineare scenari e profili degli anni di attività della Cascami-Seta, realtà che seppe offrire lavoro a molti migranti interni. Tanti i temi e gli aspetti toccati nel corso della giornata, tra storia locale, antropologia culturale e architettura industriale.

“Un grazie anche ai sindaci che mi hanno preceduto, Antonio Dal Bianco, Valentino Cunico, Valentino Dalle Rive e Romano Leonardi, per la loro presenza in occasione di questo anniversario. E in particolare ad Antonio Dal Bianco che ha promosso e sottoscritto questo patto di amicizia nel 1989. Il compito rimane quello di riannodare continuamente questo filo che, più di cento anni fa, ha legato i nostri due comuni”.