Società di trasporti evade imposte per 62 mila euro: scatta la denuncia e il sequestro

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Emetteva fatture false per evadere il fisco. Con questa accusa un 59enne di Zugliano – C.L. – è stato denunciato dalla guardia di finanza, che ha effettuato anche un sequestro preventivo per 62 mila euro alla società zuglianese di trasporto merci Lucasped, di cui il 59enne è legale rappresentante. L’operazione è scattata nei giorni scorsi, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Vicenza a completamento di una serie di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica. Il reato di cui è accusato l’uomo è dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Il sequestro ha riguardato somme depositate su conti correnti bancari che erano nella disponibilità dell’indagato, nonché una quota parte di un immobile, ubicato a Thiene, di proprietà dello stesso. Le indagini sono scaturite da una verifica fiscale avviata dai finanzieri della tenenza di Thiene, a seguito dell’individuazione di un altro soggetto vicentino – B.D. – che ha già sulle spalle una condanna per bancarotta fraudolenta e circonvenzione di incapace (nel 2008 era stato interdetto, per dieci anni, dall’esercizio di imprese commerciali) e inadempiente con il fisco.

Era proprio B.D. ad emettere le fatture false nei confronti della srl. L’esame dei rapporti commerciali che dovevano supportare l’emissione delle fatture ha permesso infatti alle fiamme gialle di constatare che la srl negli anni 2010 e 2011 aveva ricevuto e utilizzato, in sede di presentazione delle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva, fatture emesse anche da altre aziende risultate “evasori totali”, che non ottemperavano ad alcun obbligo né rispetto alle dichiarazioni dei redditi, né dei versamenti delle imposte.

Le prestazioni di servizi e le cessioni di beni fatturate erano estremamente generiche nella loro descrizione e i relativi pagamenti, quando effettuati, erano corrisposti con modalità non tracciabili, anche se superiori ai limiti imposti dalla normativa anti-riciclaggio in materia di utilizzo del contante. Le operazioni fasulle avevano così consentito alla società di trasporti di evadere imposte sui redditi per oltre 47 mila euro ed Iva per 15 mila.

L’operazione delle Fiamme Gialle, sviluppata nell’ambito della missione istituzionale della Guardia di Finanza a contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali, ha fatto leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale, giungendo al sequestro preventivo finalizzato alla confisca, obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna dell’indagato.