Furti in chiesa: ladri con “pinza” rubano denaro dalla cassettina delle offerte

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Furto “sacrilego” e ripetuto a Castelgomberto, dove si erano registrati nei giorni scorsi degli ammanchi dalla cassettina delle offerte presente nella locale chiesa dei Santi Pietro e Paolo e dove alcuni fedeli avevano segnalato la presenza, a cadenza quotidiana e alla stessa ora (di pranzo), solitamente due sconosciuti tra i banchi. Inoltre, l’ammontare del “saldo” delle elemosine era prossimo allo zero negli ultimi tempi, nonostante non si fossero registrati danni al contenitore destinato ai generosi oboli dei fedeli.

Ai frequentatori “genuini” della Casa del Signore è apparso evidente che gli sconosciuti in paese non si recassero sotto l’altare per una prece, ma con tutt’altre diaboliche intenzioni, segnalando i sospetti sui “foresti” sia al parroco che ai Carabinieri della stazione vicina, a Trissino. L’episodio risale alla scorsa settimana, in via Bocca, dove sorge la chiesa della Diocesi di Vicenza.

I militari dell’Arma in forza alla compagnia di Valdagno, quindi, e dopo aver raccolto prima delle testimonianze utili, hanno teso la trappola ai presunti malviventi che di fronte a Dio prima che agli uomini tali si sono rivelati. Nel corso della giornata di venerdì (10 novembre) una pattuglia dei CC ha messo in atto il piano congegnato per cogliere in flagranza di reato gli artefici degli ammanchi, osservando due uomini ad uno ad uno entrare in chiesa e armeggiare, a distanza di pochi minuti e credendosi soli nel luogo di culto, proprio intorno alla cassettina dell’elemosina.

A questo punto è stata svelata la dinamica con la quale la coppia procedeva a sottrarre con una certa arguzia monete e banconote dal contenitore. Era utilizzato una sorta di bastone con una pinza meccanica, similare a quelli che si utilizzano ad esempio per la raccolta dei rifiuti in strada, in grado afferrare ed estrarre il denaro e metterselo in tasca. I carabinieri ben appostati hanno lasciato che i due completassero il “lavoro sporco” per poi beccargli sul fatto e con la refurtiva in mano.

In tutto 120 euro, restituiti ovviamente alla chiesa, mentre l’attrezzo artigianale usato per asportare monete e banconote di piccolo taglio è stato sequestrato. E’ probabile che i due manolesta agissero anche in altri paesi e parrocchie con la stessa “manovra”, per cui accertamenti sono in corso sui loro raid. I due sono stati arrestati, in attesa di giudizio. Dal comando di Compagnia non sono stati resi noti i loro nominativi e la loro provenienza, in attesa del nulla osta dell’autorità giudiziaria, vale a dire la Procura di Vicenza. Per quella “divina”, l’attesa è a discrezione invece del Creatore.