Comune e Regione uniti nel nome (del ponte) della Libertà: sul piatto 660 mila euro per i lavori

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Il ponte della Libertà lo scorso giugno all'inizio dei lavori

A distanza di quasi 90 anni dalla sua costruzione il ponte della Libertà cambia look, anche se, in verità, si tratta di un intervento strutturale profondo quello che interessa lo storico viadotto, non solo estetico. Un restauro completo, il cui costo di 660 mila euro vede in prima fila del Comune di Valdagno, con il sostegno di fondi regionali per circa 270 mila euro di contributo.

Il nuovo cantiere sarà inaugurato salvo eccessi di maltempo mercoledì 10 giugno, e si prevedono circa 8 mesi di lavoro per restituire l’opera più sicura, moderna e anche più spaziosa per pedoni e ciclisti, all’utilizzo dei cittadini valdagnesi. Si tratta di uno dei tre principali ponti sul torrente Agno della città, insieme a quelli “della Concordia” e “della Vittoria”.

Costruito nel 1931 su un progetto dell’architetto Zaupa, si dovrà mettere a punto la messa in sicurezza antisismica e la staticità dell’opera, restaurando parapetti e piloni di sostegno. Rivisitandone anche l’estetica. Insomma, un restyling in programma dallo scorso autunno  e divenuto una priorità, ora, per riprendere il cammino di normalità anche in tema di opere pubbliche. “Nella fase di ripartenza – spiega il sindaco Giancarlo Acerbi – quello del ponte della Libertà è il primo cantiere di grandi dimensioni a prendere il via. Ringrazio il personale dei nostri uffici per aver colto subito l’importanza di spingere sulle progettazioni e sui lavori pubblici, sia per assicurare la prosecuzione delle tante manutenzioni nel nostro territorio”.

Il ponte collega l’area Oltre Agno al primo centro cittadino, nei pressi della stazione delle autocorriere. Poggia su tre campate per una lunghezza di 43 metri, per 12,6 di larghezza e uno spazio “calpestabile” di circa 450 metri quadrati. Alla soglia dei novant’anni di età, la struttura presentava i segni dei decenni trascorsi sotto le intemperie e il passaggio di migliaia di veicoli fatti scorrere “sul groppone”. I lavori di restauro consisteranno, tra gli altri, nella completa ripavimentazione, nel rinforzo di traversi e travi, nel ripristino di tutte le strutture in calcestruzzo degradate e i parapetti usurato o danneggiati. Infine, ma non meno importante, sarà allargata la corsia ciclopedonale da 1,7 a 2,55 metri.

L’appalto è stato assegnato alla ditta Cosvem di Castelfranco Veneto. “La viabilità complementare – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Federico Granello – consente una migliore gestione delle deviazioni del traffico. Stimiamo pertanto che anche i disagi saranno più ridotti rispetto a quelli verificatisi per il cantiere del ponte della Vittoria. La chiusura completa, senza aperture parziali a mezzi e pedoni, permette di assicurare la massima sicurezza, gestendo al meglio il cronoprogramma delle opere.”

Le modifiche alla viabilità
Con il ponte completamente chiuso per consentire una più rapida esecuzione dei lavori, i mezzi diretti alla zona di Oltreagno, piazza Cavour e piazza Verdi potranno accedere da nord, attraverso la rotatoria “delle vasche”, per scendere poi su Lungo Agno Manzoni.
Per chi proviene invece da sud gli accessi all’area potranno avvenire:
– salendo lungo la SP246 (Viale Trento e Viale dei Lanifici) fino alla rotatoria “delle vasche” per poi scendere su Lungo Agno Manzoni;
– sempre dalla SP246 con svolta in Via Leopardi oppure da Via Colombo per il Ponte della Vittoria, salendo poi su Via Galilei e Viale Duca d’Aosta;
– da Viale Europa, con uscita su Via Soster.
I pedoni potranno accedere invece attraverso la passerella del tessitore o da Via Leopardi.