Da Valdagno a Cracovia: liceali in pellegrinaggio nei luoghi della memoria

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Tra i quattrocento studenti provenienti da tutta Italia in pellegrinaggio laico a Budapest e Cracovia anche quaranta ragazzi del Liceo “G.G. Trissino” di Valdagno. Sono loro i primi vicentini a partecipare al progetto Treno della Memoria, un viaggio che costruisce comunità, parla di storia e memoria del passato ma anche di impegno nel presente. Attraverso le testimonianze dirette e “toccando con mano” quello che è stato, gli studenti si sono avvicinati alla conoscenza di ciò che fu il grande processo di produzione sociale di odio e indifferenza che interessò l’Europa e il mondo più di settant’anni fa. Il Treno della Memoria è innanzitutto un percorso educativo e culturale, da sempre un’esperienza collettiva unica, non una semplice gita scolastica, un circuito di cittadinanza attiva in cui i giovani partecipanti negli anni sono diventati prima animatori e poi alle volte organizzatori di una catena di trasmissione dell’impegno. Il percorso di educazione e formazione rivolto agli studenti dell’istituto superiore valdagnese è iniziato mesi fa insieme ai professori Davide Povolo, Carla Pianalto e Michele Santuliana, ed è proseguito lungo tutta la durata del viaggio e continuerà al rientro a scuola. Niente treno, la scelta di un vettore lento come l’autobus e le numerose ore di viaggio, ben 12, hanno rappresentato un tempo certamente lungo ma necessario a distaccarsi dal mondo da cui erano partiti.

Da Valdagno mercoledì 6 febbraio i quaranta ragazzi, la cui partecipazione è stata completamente volontaria, sono partiti alla volta di Budapest seguendo l’itinerario più a est tra quelli proposti dal progetto europeo. Nella capitale ungherese hanno fatto visita al  Museo dell’Olocausto e condotto un cammino per la città sulle tracce di Perlasca e Raul Wallemberg, Giusti fra le nazioni, che hanno salvato migliaia di persone nel biennio 1944-45. Momento culminante a Budapest è stata la commemorazione al monumento delle Scarpe sul Danubio. I giorni successivi hanno raggiunto prima Rzeszow, hanno fatto visita ai campi di sterminio di Belzec poi ad Auschwitz e Birkenau, e alla fabbrica di Schindler. Martedì 12, giunti a Cracovia, gli studenti valdagnesi si sono radunati assieme a tutti gli altri gruppi provenienti dalle diverse destinazioni europee per un confronto e approfondimento rispetto all’esperienza di viaggio vissuta.

E’ stata una vera e propria comunità viaggiante composta dai ragazzi, noi docenti e una rete di organizzatori e animatori qualificati -spiega il professor Michele Santuliana, docente di lettere. I luoghi visitati, la storia appresa, le persone incontrate uniti allo stile del viaggio, affrontato nella condivisione delle difficoltà, delle emozioni e delle riflessioni hanno sicuramente lasciato il segno e il desiderio di essere testimoni nel presente, di fronte alle ingiustizie e alle discriminazioni dell’oggi. Siamo tornati tutti cittadini più consapevoli e, speriamo, più responsabili.”

Mai nella mia vita avevo vissuto un’esperienza simile, così profonda, così indimenticabile –racconta Greta, studentessa del G.G.Trissino- Il Treno della memoria è un progetto curato, seguito, richiede impegno e costanza sempre, nessuno parte senza essere consapevole di ciò che affronterà. Tutti siamo guidati, da subito, verso un tema forte che a volte un pò spaventa, ma è proprio un nostro dovere analizzarlo, non certo per comprenderlo, ma per poterne parlare, per poterlo ricordare. Per nove giorni ho avuto al mio fianco ragazze e ragazzi favolosi che mi hanno donato il loro tempo, come io ho fatto con loro, che si sono aperti e hanno saputo parlare con il cuore in mano. E in questo intreccio di vite, di pensieri, di sogni e di emozioni, mi sono sentita estremamente fortunata. Ho capito quanto valiamo, quanto abbiamo da dare e da dire, perché sappiamo e dobbiamo essere i protagonisti della nostra vita. Grazie al “treno della memoria” per avermi lasciato molto più di quanto avrei immaginato, e a coloro che mi hanno accompagnato in questo viaggio riempiendomi il cuore giorno per giorno.”
“Non è un semplice viaggio –aggiunge Luca– è un’esperienza che cambia completamente il modo in cui le persone percepiscono il presente. Salendo sul treno bisogna essere pronti a diventare persone diverse, perché dal treno non si scende mai”.