Il Giardino voluto da studenti e Comune onora la memoria di 5 “Giusti” all’ombra dei cedri secolari

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A fianco del silenzio eterno e rispettoso dovuto alle tombe e alle lapidi del cimitero cittadino di Valdagno, un sentimento di profonda gratitudine sorge da pochi giorni all’esterno delle mura del camposanto, dopo la cerimonia di inaugurazione del Giardino dei Giusti. Sono quattro le stele che sorgono ora ai piedi di quattro cedri secolari, ciascuna a ricordare chi, con il suo esempio, ha combattuto gli orrori della guerra e teso una mano al prossimo con umanità e spirito di servizio. Spesso rischiando in prima persona ritorsioni violente e mettendo a rischio la propria vita.

Il riferimento dettagliato va a Torquato Fraccon, Rinaldo Arnaldi, don Michele Carlotto e ai coniugi Regina e Giovanni Bettin, riconosciuti di recente come Giusti fra le Nazioni da Yad Vashem per la loro azioni risalenti al periodo storico della Seconda guerra mondiale. A collaborare in maniera fattiva sono stati insegnanti e studenti dei licei valdagnesi, con il supporto dell’Istituto Storico della Resistenza di Vicenza (noto anche con l’acronimo Istrevi), oltre al Comune, che dopo aver abbracciato l’iniziativa ha realizzato in concreto il Giardino dei Giusti.

Alla cerimonia sono intervenuti la vicesindaca di Valdagno Anna Tessaro, i sindaci di Valli del Pasubio Carlo Bettanin e di Recoaro Terme Armando Cunegato  tra le autorità locali. Ad accompagnarli e illustrare le diverse fasi che hanno portato all’inaugurazione ufficiale sono stati la dirigente scolastica Maria Cristina Benetti e i professori Michele Santuliana, coordinatore del progetto e Antonio Spinelli (referente di Istrevi) con il contributo della vicepresidente della Comunità Ebraica di Padova. Hanno presenziato alla cerimonia anche alcuni dei famigliari dei Giusti e la Lia Sacerdoti, persona salvata dai coniugi Bettin, che ha portato una commossa testimonianza sulla sua storia. A studenti e studentesse è quindi toccato il momento culminante, con la lettura delle motivazioni e lo scoprimento delle stele dedicate ai Giusti.

Il Giardino rappresenta il coronamento del progetto di ricerca curato dalle classi 5CE, 5LA, 5SA, 5TA e 5TB del liceo “G.G. Trissino” in sinergia con l’Istituto Storico per la Resistenza e l’Età Contemporanea di Vicenza (ISTREVI), l’I.I.S. “Galileo Galilei” di Arzignano con la collaborazione di Gariwo, la Foresta dei Giusti di Milano, e non ultimo dell’associazione “Spostiamo mari e monti” fra lo scorso e l’anno scolastico attuale. Il progetto del liceo ha subito trovato la partecipazione da parte del Comune di Valdagno.

Un momento dell’inaugurazione

Il progetto ha visto allieve e allievi ricostruire le vite di cinque Giusti fra le Nazioni che operarono in provincia di Vicenza fra il 1943 e il 1945: persone che non esitarono a mettere a repentaglio la loro stessa vita pur di proteggere, nascondere e aiutare a fuggire gli ebrei perseguitati dal nazifascismo. Torquato Fraccon fu tra i promotori di una rete di salvataggio di cui faceva parte anche lo scalatore e campione di sci Gino Soldà, di Rinaldo Arnaldi, di don Michele Carlotto, originario di Castelgomberto ma allora cappellano a Valli del Pasubio, dei coniugi Regina e Giovanni Bettin, padovani ma in contatto con il Vicentino. A queste persone sono dedicati alcuni dei cedri secolari presenti nell’area antistante il cimitero, individuata come sito del Giardino dall’amministrazione comunale.