Valdagno celebra l’Arma: svelati monumento e una targa. Poi la cittadinanza onoraria

Si è tenuta sabato mattina, tra tutti gli onori militari che si riservano a queste occasioni solenni, l’inaugurazione del nuovo monumento ai Carabinieri posto lungo Viale Regina Margherita a Valdagno. E insieme di una targa in memoria di un indimenticato membro dell’Arma, l’appuntato Daniel Forner, perito in un incidente in elicottero insieme ad altri compagni nel corso di una spedizione internazionale nel sud del Libano nel 1987. A soli 35 anni, allora, lasciando la moglie e due bimbi. Proprio a lui sarà dedicato il parco circostante.

Nel corso del cerimoniale ha risuonato l’Inno d’Italia composto da Mameli ed eseguito dal Complesso Strumentale Città di Valdagno “V.E. Marzotto”, orchestra diretta dal maestro Massimo Gonzo, con inoltre le applaudite esibizioni canore del tenore Alessandro Lora e della soprano Chiara Cremaschi che hanno cantato “Ave Maria” e “Virgo Fidelis” nei momenti più toccanti dell’evento. Il tutto alla presenza di autorità militari e amministrative oltre che di un buon numero di cittadini valdagnesi che hanno assistito al varo ufficiale del monumento che celebra l’Arma dei Carabinieri. A cui, proprio l’ente comunale, assegnerà un ulteriore riconoscimento a breve, come preannunciato dal primo cittadino.

Il monumento, composto da basamento e dall’opera realizzata in bronzo fuso e concepita dall’artista vicentino – di Trissino – Gilberto “Gibo” Perlotto, è dedicato a chi ha vestito la gloriosa divisa in ogni tempo. Sul pennone è stato apposto il tricolore italiano, che sventola da sabato mattina nel cuore della vallata dell’Agno. Lo scultore ha così voluto esprimere il concetto che si basa sulla valorizzazione dei simboli di appartenenza dell’Arma e l’impegno di questi di difendere, proteggere e tutelare la comunità. Accanto alla scultura in bronzo, alta quasi 2 metri, realizzata dalla Fonderia Artistica Guastini di Gambellara, sorge la una targa che riporta anche un’immagine di Daniel Forner, il carabiniere paracadutista di origini nordamericane caduto in missione in Libano con i “caschi blu”.

Padre di Massimiliano e Simone, aveva scelto Mussolente come terra dove fondare la sua famiglia, dopo l’assegnazione d’incarico in Veneto. Forner aveva vissuto in Canada fino ai 17 anni, poi aveva scelto di raggiungere l’Italia terra dei suoi ascendenti migranti e spinto dall’amore innato per i viaggi, con l’intento di arruolarsi nell’Arma e continuare a girare il mondo vestendo la divisa. Perì a 35 anni il 6 agosto del 1997 in un incidente aereo causato dal meteo avverso – furono 4 le vittime – nel corso di un volo di addestramento. Insieme al nome del carabiniere vicentino d’adozione sono da ricordare quelli dei capitani dell’Esercito Antonino Sgrò e Giuseppe Parisi e del maresciallo Massimo Gatti, morti come lui servendo la Patria. Come loro perse la vita anche John Lynch, un sergente dell’esercito d’Irlanda: lui come Daniel Forner erano passeggeri del velivolo. Alla cerimonia erano presenti oltre ai figli la vedova e la madre dell’appuntato accompagnate dal sindaco di Mussolente, Cristiano Montagner.

Lo scoprimento del monumento ora consegnato alla cittadinanza e alla memoria è stato affidato al Generale di Brigata, Giuseppe Spina, Comandante della Legione Carabinieri Veneto, sotto la guida del cerimoniale del Col. Giampietro Massignani. A fare gli onori di casa ci ha pensato poi il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Brig. Capo Antonio Trivellin che ha dato la parola nell’ordine ai sindaci Giancarlo Acerbi (Valdagno), Francesco Lanaro (Cornedo Vicentino) e Cristiano Montagner (Mussolente), seguiti dallo scultore Gilberto Perlotto, autore del monumento, dal Generale Spina e dalla Ministro per le Disabilità, la vicentina Erika Stefani.

Autorità dell’Arma e amministrative posano insieme ai familiari dell’appuntato caduto in Libano

“Volevamo esserci per il grande affetto e la grande riconoscenza che come comunità abbiamo nei confronti dei Carabinieri – è il commento del sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi – non spetta solo a chi indossa una divisa fare il proprio dovere e mettersi al servizio, ma è un compito che ognuno di noi ha. Nel prossimo Consiglio Comunale avremo l’onore di assegnare la cittadinanza onoraria alla Stazione dei Carabinieri di Valdagno e da oggi questo monumento ci servirà a fare memoria e ricordo di tanti servitori dello Stato che hanno dato la vita per tutti noi”.

“Quello tra l’Arma e la comunità è un legame fatto di fiducia e dedizione per il bene comune – ha proseguito il Generale di Brigata, Giuseppe Spina – con solidarietà e servizio, per essere vicini ai problemi delle comunità stesse, alle persone più bisognose, impegnandosi nella difesa del bene collettivo. Questo impegno talvolta porta a grandi sacrifici, sia nei contesti locali che in quelli internazionali. Onorare i caduti comporta due forme di impegno: conservare la memoria e restare vicini a chi resta. Il nostro è un lavoro che si fa solamente con il cuore e queste giornate fanno davvero bene a tutti noi”.

Il monumento dedicato ai caduti dell’incidente del ’97 in Libano, ad Al Tiri