Infermiera in vacanza nel Salento salva la vita a una bagnante

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Nel riquadro l'infermiera vicentina protagonista sabato di un salvataggio in mare

Stavolta dal Salento, terra di mare, sole e vacanze ma anche cornice di una tragedia che di recente ha scosso l’Altovicentino, giunge una notizia assolutamente da raccontare. Quella di un salvataggio di una donna che rischiava di annegare in seguito ad un malore, portata a riva e restituita alla vita grazie al contributo decisivo di un’infermiera valdagnese, che si trovava in spiaggia in vesti di turista. Tra i protagonisti in positivo di quanto accaduto lo scorso week end sulle coste ioniche è Cristina Visonà, 44enne vicentina in vacanza sul litorale pugliese con la famiglia.

I fatti risalgono a sabato, due giorni fa, quando una giovane mamma entrata in acqua dopo il pranzo ha accusato un malessere. Si era nel primo pomeriggio, intorno alle 14. Una situazione subito apparsa difficile con punti di analogia con quanto accaduto solo 7 giorni fa a Porto Cesareo, poco lontano, conclusasi purtroppo con una disgrazia, vale a dire la morte di una mamma di 44 anni di Zanè.

La bagnante salvata in extremis nell’ultimo week end invece può dirsi fortunata, visto il concorso di eventi favorevoli, in particolare la presenza di un figlio piccolo entrato in mare con lei e quella sulla spiaggia di alcuni infermieri esperti. Il bambino – secondo quanto ha raccontato la “salvatrice” valdagnese – si sarebbe accorto che la madre stava male e ha cominciato a gridare per attirare l’attenzione. Urla disperata raccolte da chi ero steso al sole a poche decine di metri, tra cui Cristina, precipitatasi in acqua senza titubare per soccorrere immediatamente il corpo che galleggiava a pelo d’acqua. Con altre due “colleghe”, fino a pochi istanti prima intente a godersi la vacanza, di cui un’altra infermiera veneta di Padova e una terza dipendente di una casa di riposo locale.

Per la 44enne di Valdagno, infermiera dell’Ulss 8 berica che lavora nel reparto di ortopedia dell’ospedale San Lorenzo, scattare in piedi e raggiungere in pochi attimi la turista in grave difficoltà è stato automatico. Sulla battigia di Marina di Pescoluse si sono assiepate intanto decine di turisti, tra curiosi e chi ha voluto tendere una mano, tutti attirati dal trambusto improvviso. L’infermiera vicentina si è fatta spazio e ha messo in campo le manovre d’emergenza da protocollo di soccorso insieme ai colleghi, pratiche ben conosciute da chi svolge una professione in ambito sanitario.

In attesa di un’ambulanza dopo la segnalazione della situazione critica, il pool di soccorso improvvisato sul posto ha portato a riva la vittima di un probabile problema respiratorio e ha iniziato la rianimazione cardiopolmonare. Andata fortunatamente a buon fine. Una tragedia sfiorata, con la bagnante trasportata in ospedale in autolettiga dopo essere stata presa in consegna dal personale sanitario del 118 locale. Salvo complicazioni, quest’ultima, si rimetterà: già prima dell’arrivo del personale di emergenza si stava parzialmente riprendendo, superando il primo scoglio. Quello più insidioso. “Senza le grida del bambino- ha dichiarato in un’intervista al Giornale di Vicenza la protagonista della vicenda – ora saremmo qui a piangere la morte di un’altra mamma. Sono contenta che tutto sia finito per il meglio. Ma è stata un’esperienza scioccante, che ha coinvolto tutti i bagnanti”.

Per la mamma valdagnese, invece, la vacanza in Puglia è poi continuata ritornando dal compagno e dai suoi due figli che l’attendevano in spiaggia, sicuramente orgogliosi e felici di riabbracciare la madre e considerarla, perchè no, una sorta di eroina speciale. Tutta per loro.