La piscina non cola a picco: il “salvataggio” riesce. Accordo tra privati e nuova gestione

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Una bella immagine d'esterni della sede della biblioteca di Valdagno

Grazie a un nuovo patto tra proprietà e nuova gestione, con intermediazione del Comune, Valdagno può tornare a “navigare” in buone acque per quanto riguarda la spinosa questione del centro natatorio, chiuso ormai da circa due mesi e per il quale in questo frangente si disperava in una riapertura imminente. Per la storica piscina della città, insomma, il salvataggio è riuscito.

L’impianto sportivo indoor di via Lungo Agno Manzoni passa dalla gestione “Swimming Why Note” a quella della società sportiva padovana “Aquaemotion“, con sede ad Abano Terme, che garantirà l’apertura tra qualche settimana dopo l’espletamento delle pratiche burocratiche.

Dalle parole ai fatti, quindi, una volta apposte le firme a conferma delle intenzioni, con la supervisione attenta dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco laniero Giancarlo Acerbi, occupatosi in prima persona della vicenda insieme al delegato per lo Sport Franco Visonà. Un accordo siglato nei giorni scorsi con le migliori intenzioni ma che nasce purtroppo sotto una cattiva stella: quella rappresentata dalla diffusione dell’epidemia Covid che ha imposto da lunedì la chiusura forzosa anche delle piscine in tutta Italia.

Temporanea, certo, ma senza date certe di ripresa regolare delle attività acquatiche oltre all’indicazione (relativa) di fine novembre. Magra consolazione per chi prenderà in mano la gestione del centro natatorio cittadino: avrà almeno un po’ più tempo a disposizione per approntarlo per la riapertura e inserire qualche miglioria prima di dare il via al nuovo corso. “Ringrazio la proprietà di Immobili e Partecipazioni srl – ha commentato il sindaco Acerbi – per aver condotto in modo positivo la trattativa che ha portato a un nuovo gestore, e la società che prenderà in mano la piscina di Valdagno. Come Comune, come già fatto anni fa, abbiamo assicurato la massima collaborazione alle parti anche per la nostra comunità e per i frequentatori dell’impianto che mi hanno manifestato la loro preoccupazione.

Malgrado qualcuno parlasse di immobilismo da parte nostra abbiamo sempre seguito la cosa, nella consapevolezza però che era una trattativa tra soggetti privati in cui il nostro ruolo era e doveva essere quello di collaborare e di facilitare il dialogo. La proprietà ha potuto valutare alcune offerte, segno che l’impianto desta un interesse per le realtà del settore. Pur se datata, stiamo parlando di una piscina con una dotazione unica nel nostro territorio, in grado di attrarre corsi e appassionati di diverse discipline, dai tuffi all’apnea e la propedeutica per le immersioni. Sono contento per tutti gli appassionati della nostra città e del territorio”.