“Devi fare la fine dei cigni”: minacce al sindaco, che si interroga sul degrado culturale

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E’ già stata spedita all’autorità giudiziaria vicentina la e-mail che ieri mattina è giunta sulla casella di posta elettronica istituzionale del Comune di Recoaro Terme Davide Branco, contenente una serie di offese pesanti e minacce (stile “devi fare la fine che hanno fatto i cigni”) al sindaco Davide Branco, rispetto alle quali questi non ha intenzione di lasciar correre e si dice pronto alla querela di parte in quanto le offese sono rivolte a un pubblico ufficiale.

Branco non dice da chi è stata spedita, ma al nome dell’autore le forze dell’ordine pare riusciranno a risalire con facilità, data la casella di posta da cui la missiva è stata inviata. Al centro della lettera, la morte dei due cigni del laghetto del Parco Comunale, avvenuta negli ultimi giorni, a pochi giorni di distanza uno dall’altro.

E mentre ancora si sta indagando sulle cause dei due decessi – se naturali o provocate da qualcuno – il sindaco riflette sulle reazioni scomposte che la morte dei due animali ha scatenato. In un comunicato, prima ricorda il “forte senso di solidarietà” espresso sia nei confronti dei due cigni che verso il paese di Recoaro, “non meritevole di finire sui giornali per una vicenda come questa”, poi si sofferma sulle espressioni “cariche di odio, violenza, giustizialismo” scagliate contro gli anonimi autori di un gesto così vile. Di più, raccontando le minacce “gravissime” che l’hanno raggiunto, il sindaco si sofferma sul significato di reazioni così spropositate.

“Stupisce – scrive il sindaco – la quasi totale assenza delle vie di mezzo, segno di una società che dalla crisi dei corpi intermedi si sta sempre più richiudendo in se stessa, incapace di dialogare, di cercare un confronto, un punto d’incontro, di interrogarsi prima sul se e, se confermata la mano umana, sul perché accadono fatti del genere”.

La domanda che il sindaco pare rivolgere anche ai suoi concittadini, è impegnativa: “Cosa ci sta capitando? Perché non siamo più capaci di riconoscere il senso del limite e del giusto? Come mai è stato perso un ‘idem sentire’ in grado di tracciare il confine entro il quale autodeterminare la nostra libertà? Siamo una società felice oppure le nostre frustrazioni ci inducono sempre più ad atteggiamenti aggressivi? Cos’è possibile fare, tutti assieme, per arginare questo stato di degrado sociale e culturale ed evitare che la situazione ci sfugga definitivamente di mano?”.

Il sindaco di Recoaro conferma, da un punto di vista pratico, la necessità di mettere in sicurezza le aree sensibili del paese, aumentare la sorveglianza e inasprire le sanzioni amministrative, ma dubita che queste azioni possano bastare per “combattere il senso di malessere che sembra avvolge la nostra comunità e l’Italia stessa“. Branco ammette di porre domande ma non di non avere risposte a portata di mano, ma conferma la volontà di “aprire una riflessione sul malessere che caratterizza questi nostri tempi moderni per aiutare “a rafforzare la nostra identità, il nostro senso di appartenenza, la consapevolezza che la nostra comunità ha dei valori che sono altri, più vivi e profondi, rispetto a quelli balzati alle cronache dei giornali in questi giorni”.