Gino Soldà, persona straordinaria prima che alpinista. La sua vita è un docufilm: ecco dove vederlo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“Mio nonno era una persona molto umile e in questo secondo me stava la sua grandezza”. Con queste parole Michela Soldà introduce il nonno, Gino Soldà, diventato un famoso alpinista grazie alle sue imprese fra gli anni Trenta e Cinquanta. Una grande persona, alla cui vita è ora dedicato il docufilm “Gino Soldà, una vita straordinaria”, già proiettato in alcune anteprime ma fra pochi giorni in distribuzione in tutta Italia.

Gino Soldà è morto di vecchiaia l’8 novembre del 1989. Valdagnese di nascita, si era trasferito con la famiglia da piccolo a Recoaro, dove è cresciuto. E, a detta della nipote Michela, proprio le Piccole Dolomiti sono state la sua palestra: “Ha iniziato ad arrampicarsi con le corda e le brache corte dove la mamma stendeva i panni” spiega ai microfoni di Radio Eco Vicentino, dove sono intervenuti anche i due registi della casa di produzione bassanese Cineblend, Giorgia Lorenzato Manuel Zarpellon, che il film l’hanno scritto e diretto.

Ascolta “La vita straordinaria di Gino Soldà” su Spreaker.

L’imprenditore
Se tutti conoscono le sue imprese di sclalatore sulla Marmolada e il K2, pochi sanno che Soldà è stato anche un imprenditore: dopo le Olimpiadi di Lake Placid (Stati Uniti) nel 1932, a cui partecipò nella disciplina dello sci di fondo, avviò una ditta di scioline. La squadra italiana non era andata forte in quella disciplina, proprio perché sprovvista di sciolina. Gino allora portò a casa dei campioncini ricevuti dalla squadra norvegese e ne iniziò la produzione anche in Italia: l’azienda esiste ancora oggi ed è stata portata avanti proprio dalla famiglia Soldà.

Il partigiano
Ancora più significativa è poi la vita dell’altro Gino, quello partigiano fra il ’43 e il ’45: fu infatti a capo del battaglione a Valdagno e durante la guerra salvò molte vite, accompagnando ebrei in Svizzera attraverso le Alpi. Ragion per cui ha ricevuto numerosi ringraziamenti, tra cui anche quelli dal Commonwealth.

L’alpinista
Quanto alla carriera alpinistica, Soldà ha aperto la via Sud Ovest della Marmolada (per questo nel 1936 gli viene conferita la medaglia d’oro al valore atletico da Mussolini). Soprattutto, la notorietà arriva con la spedizione italiana che, prima al mondo, conquistò il 31 luglio del 1954, la difficile vetta del K2, salendo dal versante pakistano. “All’epoca aveva 47 anni – spiega la nipote Michela – e inizialmente era stato scartato in quanto giudicato troppo vecchio. Dopo test e analisi che attestavano come la sua salute fosse migliore rispetto a quella di altri suoi colleghi più giovani, ne fu stata approvata la partecipazione: era il più anziano della spedizione”.
Per accompagnare i portatori, Soldà arrivò al Campo Base del K2, la seconda più alta del mondo e una delle più difficili da scalare, con 15 giorni di ritardo e non ebbe il tempo di acclimatarsi. Della comitiva, guidata dal geologo Ardito Desio, facevano parte anche Walter Bonatti e i due alpinisti che raggiunsero la vetta: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli.  Soldà arrivò fino al 7° campo, portando le bombole di ossigeno con cui gli altri sono riusciti poi ad arrivare in vetta. Il K2 divenne per tutti “La montagna degli italiani”.

Il docufilm
“Gino Soldà – una vita straordinaria” è un mix di documenti d’epoca e fiction. Dura 66 minuti e ad interpretare Gino sarà Mario Zucca, conosciuto in Italia per essere la voce dei Flinstone. “Il nostro obiettivo era riportare la vita di Soldà a tutto tondo, l’uomo più che le gesta dell’alpinista” spiegano i registi Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato.
Il film ha inizio con la narrazione degli ultimi due giorni di vita di Gino, che ripercorre a ritroso tutta la sua esistenza: umana prima che sportiva. A raccontarla è anche il dialogo di uno dei più grandi scalatori italiani di oggi, Simone Moro, con la famiglia di Soldà. Inoltre, sono state inserite tutte le vie che hanno segnato la sua carriera: le Piccole Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada, il Sassolungo. L’obiettivo dei due registi era riportare le sue gesta mediante le sue stesse parole, che sono state recuperate grazie ai suoi diari, messi a disposizione dalla famiglia.

Gino Soldà – Una vita straordinaria | Trailer from Mescalito Film on Vimeo.

Tutte le informazioni sul docufilm (sarà nelle sale cinematografiche dal 6 febbraio ma sono previste una serie di serate ad hoc, anche nel vicentino) sono disponibili sul sito di Cineblend, dove sono aggiornati anche i luoghi e le date dove poterlo vedere.
Fra le proiezioni previste, dopo quella dello scorso 20 gennaio al Cinema super di Valdagno, il 1° febbraio al Patronato Leone XIII a Vicenza, il 4-5-6 febbraio al Cinema Aurora di Malo,  venerdì 10 febbraio a Recoaro Terme (che oltre ad essere il paese di adozione di Soldà è il set in cui buona parte del film è stato girato, compresa l’Alpe di Campogrosso con la parete della Sisilla). Successivamente, il docufilm arriverà anche ad Asiago (12-13 febbraio) e Marano Vicentino (15 febbraio).