Impianti di Recoaro Mille fermi, per Pelà (Sci Club) “sarà difficile recuperare”

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Risale ai primi di dicembre la richiesta ufficiale inviata al sindaco di Recoaro Giovanni Ceola da parte degli Sci Club della Valle dell’Agno e del Chiampo (Sci Club Arzignano, Sci Club Chiampo, Sci Club Valle Agno, Sci Club Marzotto e Sci Club Recoaro) in cui hanno chiesto un incontro per comprendere e chiarire difficoltà e intoppi in merito al fermo degli impianti sciistici di Recoaro Mille. Il 7 dicembre il giorno tanto atteso era arrivato. Tra i presenti il Presidente dello Sci Club Marzotto Flaviano Pelà a cui abbiamo posto una serie di domande proprio sull’esito della serata.

Pelà, il sindaco Ceola ha messo sul piatto della bilancia diverse ragioni che hanno portato alla decisione di chiudere gli impianti sciistici di Recoaro Mille per questa stagione. Le condividete?

“Posso capire le ragioni, ma non certo condividerle. Concordo che la chiusura è l’epilogo di una serie di coincidenze, come il cambiamento climatico, le difficoltà economiche degli enti locali, il costo crescente della pratica dello sci alpino, lo sviluppo di località vicine che le hanno rese sempre più attraenti, e cose simili. Recoaro ne ha sofferto molto e lo si vede sia al Mille che in città. Sicuramente ci sono stati molti errori che non mi permetto di giudicare, perché ‘da fuori’ è facile essere portati alla critica. Certo che gli incompleti investimenti strutturali ed organizzativi del recente passato hanno contribuito alla situazione di crisi. Temo che il blocco delle attività, per ragioni non solo economiche, allontani la gente per molto tempo ed il recupero potrà essere molto difficile”.

Il comune di Recoaro è in attesa di ricevere il project financing dall’unica società che ha partecipato alla manifestazione di interesse per gli impianti. Cosa si aspetta?

“Mi aspetto, o meglio spero, che il progetto sia realistico e praticabile. Da quello che abbiamo appreso nella riunione con il sindaco, ma anche da affermazioni di assessore e di minoranze in consiglio comunale, è l’unica opzione conosciuta che, se fallisse, lascerebbe una situazione difficilissima. Mi par di capire che il progetto, sicuramente grandioso ed attraente, coinvolge non solo Recoaro Mille ma tutta la città, dalla viabilità alle infrastrutture, stimolando il turismo estivo in primo luogo e prevedendo ricadute positive anche sull’invernale, spalmando i costi su 8-9 mesi. Avendo sentito anche di ‘una opzione B’ che non è stata rivelata, non mi sembra che la comunità recoarese abbia omogeneità di visione al riguardo”.

Al vostro incontro con Ceola c’era anche il geometra Dal Fiume, che ha espresso la possibilità di creare unità d’intenti, coinvolgendo altre amministrazioni della vallata. Utopia o cosa possibilità reale?

“Dal Fiume, come gli Sci Club riuniti delle due vallate, ha molto a cuore le sorti di Recoaro e del Mille in particolare. Da tempo si sta interessando con aziende, Regione Veneto e anche la Comunità Europea per valutare progetti, innovazioni, finanziamenti, al fine di dare un contributo al rilancio. Ha pronto un progetto di kindergarten per l’area laghetto e impianto di risalita Tunche. Lui, come noi, è convinto che Recoaro non vada lasciata sola e debbano essere coinvolte le altre amministrazioni, perché questi luoghi sono diventati patrimonio della vallata e delle confinanti. Come ha ricordato l’amico Gianni Garbin, che mi permetto di citare, ‘la stazione sciistica di Recoaro Mille ha avuto un ruolo di prim’ordine nella divulgazione e diffusione della pratica degli sport invernali. Moltissimi giovani hanno iniziato e imparato a sciare sulle nostre piste. Per anni le scuole d’obbligo delle nostre vallate hanno beneficiato del comprensorio sciistico per portarvi i loro alunni, facendo di questa località un punto di riferimento importante’. Il sindaco ha ricordato il sostegno ricevuto da più di 80 colleghi della provincia. Probabilmente il rilancio di Recoaro, se concertato, può dare un buon contributo occupazionale per tutta la vallata. C’è interesse anche da parte di imprenditori a promuovere il rilancio, ma bisogna agire in fretta”.

C’è poi la situazione di Tunche, seggiovia che permette di raggiungere il Rifugio Valdagno. Avete chiesto se è possibile tenere aperto almeno quell’impianto per i bambini. La Regione come potrebbe aiutare in questo?

“Ovviamente si è parlato di Monte Falcone, di stazione intermedia, di strutture per il fondo ed anche del Tunche. Il sindaco ha asserito che gli impianti dell’area Tunche dovranno essere smantellati l’anno prossimo! Spero di aver capito male, mi risulta che le normative permettano la proroga dell’uso impianti se aggiornati ed in sicurezza. Sfortunatamente sono stati messi in libertà gli addetti e per la regolarità della gestione deve esserci la presenza di esperti titolati, non ci si può più avvalere dei volontari, che tanto hanno contribuito in passato alla manutenzione piste e al funzionamento delle strutture. A questo punto credo impossibile la riapertura quest’anno, non basta la buona volontà. Credo che il supporto della Regione possa venire solo su un progetto principalmente estivo”.

Quest’anno assisteremo alla migrazione dei bimbi della vallata verso altri comprensori sciistici. Come presidente dello Sci Club Marzotto lo sta vivendo in prima persona. Chi insegnerà quest’anno ai piccoli dello sci club e dove? Si rischia di perdere adesioni visto che saranno costretti a spostarsi lontano?

“Purtroppo per il secondo anno non saremo in grado di organizzare corsi per i bambini. Lo facevamo volentieri, con passione, per introdurre con il minor costo possibile allo sci alpino i piccoli della Valle dell’Agno e delle comunità vicine, fornendo il supporto logistico e assicurativo a genitori e Scuola Sci. Quest’ultima associazione si è sciolta, per ovvie ragioni. Come per altre attività, come le gite sugli sci, collaboriamo con chi è forse più bravo, organizzato e specializzato di noi. Abbiamo orientato i genitori verso quello che propone da anni lo Sci Cai Schio 1910 e il maestro Guido Lanaro, con corsi per piccoli e adulti nella zona Lavarone-Bertoldi. Abbiamo proposto la possibilità alternativa tramite lo Sci Club Chiampo. Per chi volesse approcciare i bambini alle gare, collaboriamo con lo Sci Club 2000 di Mason, una delle compagini più competitive in Italia per l’agonismo giovanile, poiché noi siamo orgogliosamente forti ma nelle categorie adulti Master, con tre atleti nella rappresentativa nazionale! Non ci preoccupa perdere adesioni, vogliamo poter mantenere viva ed interessante la pratica dello sci”.

Chiara Guiotto