Piante di cannabis fino a 4 metri e 4 kg di marijuana in contrada. Coppia litiga e si mette nei guai

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Piante e barattoli colmi di marijuana sequestrati ieri a Recoaro dai carabinieri

Ci sarà di che litigare probabilmente anche in futuro tra un 43enne e una 29enne, entrambi vicentini che condividono un’abitazione di Recoaro Terme, dopo che proprio a causa di un diverbio di coppia si sono fatti “beccare” con parecchia marijuana in casa. Tra l’altro già nel corso della mattinata di ieri, venerdì 5 marzo, quando una pattuglia della stazione dei carabinieri locali si è recata al campanello di un domicilio di contrada Maso, dopo la segnalazione giunta in centrale per una lite in corso.

Dopo aver calmato gli animi, i militari si sono resi conto subito dell’atteggiamento riottoso dei due conviventi, e quindi sospetto ben oltre il litigio appena sfumato. Tanto da “fiutare” letteralmente che qualcosa di strano si nascondesse dietro ai comportamenti di D.C, classe ’78 e volto già noto alle forze dell’ordine e soggetto a misure di prevenzione, e la compagna A.P., di 15 anni più giovane.

Fiuto e intuito non hanno tradito gli uomini dell’Arma, che appena saliti di qualche piano hanno individuato 39 piante di cannabis lasciate nel sottotetto dell’edificio ad essiccare, della lunghezza compresa tra 1,40 e 4 metri ciascuna. La perlustrazione accurata del resto dell’immobile ha fatto poi emergere anche oltre un chilogrammo di marijuana già pronta per il consumo, contenuta in vari barattoli di vetro. In tutto, la sostanza sequestrata tra piante e prodotto finito si aggira sui 4 chilogrammi.

Nello “scatolone” delle prove indiziarie sono state inserite anche sementi di varie tipologie, circa 300 di sigarette contenenti semi di altre sostanze analoghe assortite. Immancabili, infine, i consueti bilancini di precisione che contribuiscono ad avvalorare la tesi della produzione e spaccio di stupefacenti, con indebito arricchimento in barba alle norme in materia di contrasto di spaccio di droga. L’uomo e la giovane donna sono stati quindi tratti in arresto e, come quasi sempre avviene in questi casi, dopo un tour guidato in caserma sono stati rilasciati in regime di arresti domiciliari nella stessa contrada Maso da cui erano stati prelevati prima di mezzogiorno. Il tutto su ordine di un magistrato del Tribunale di Vicenza, che fisserà nelle prossime ore la data dell’udienza di convalida.