Polemica sulla uniformi naziste al museo bunker. Il Comune non ci sta: “accuse strumentali”

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Sì alla valorizzazione della storia del periodo bellico della Seconda Guerra Mondiale nel sito di recente installazione noto come “Bunker Kesselring” ma non alle strumentalizzazioni ideologiche. La posizione dell’amministrazione comunale di Recoaro Terme è netta: nessuno osi accostare Recoaro o i recoaresi a al nazismo, nella “conca verde” non c’è spazio alcuno per i nostalgici. A sancirlo nero su bianco è un comunicato diffuso ieri e che riportiamo in calce integralmente.

E’ l’ultimo capitolo, almeno per ora, che segue alla polemica montata dopo la pubblicazione di un post corredato da immagini sul profilo ufficiale di Luca Zaia, presidente della regione, poi rimosse. Nelle foto scattate nel sito storico che sorge nell’area termale si notavano le effigi nazionalsocialiste del Terzo Reich sulle uniformi dei figuranti, in pratica le guide che accompagnano i visitatori al museo allestito con il contributo di elementi multimediali.

Che si sia trattato di una “leggerezza” è ormai assodato, con il fulcro delle contestazioni che si sposta ora sulla discussa opportunità di riportare i simboli della ferocia nazista sulle divise dei soldati figuranti. Lo scontro verbale a colpi di social e comunicati stampa fa leva sull’attinenza storica da una parte e su accuse di “nostalgie” sul piano ideologico dall’altra, ritenute offensive alla sensibilità (e alla memoria) dei discendenti dei deportati nei campi di sterminio. Zaia si era “smarcato” dall’imbarazzo, attraverso una puntualizzazione inviata a tempo di record dall’ufficio stampa, rendendo noto che il profilo ufficiale su Facebook che porta il suo nome viene gestito da persone terze, ingaggiate per la gestire la sfera della comunicazione. Salvo poi scusarsi pubblicamente in prima persona.

Dal Comune di Recoaro arriva una piccata precisazione sulla “paternità” – leggasi ideazione e gestione – della struttura, ribadendo comunque che il trasparente operato dei cittadini volontari che si sono adoperati intorno al bunker nulla ha mai avuto a che a che fare con faziosità o derive ideologiche. L’unico intento, semmai, è sempre stato quello di valorizzare un progetto di riqualificazione mirato sul piano dell’offerta turistica e storico-culturale nell’ottica di rilancio della “perla” delle Piccole Dolomiti.

“L’amministrazione recoarese interviene nella polemica innescatasi dopo alcuni post diffusi in rete e riguardanti il percorso di visita al bunker Kesselring. L’intera gestione della struttura è in carico alla Regione Veneto attraverso il gestore individuato con apposito bando di gara. Il Comune di Recoaro Terme non ha alcun titolo nell’ambito. L’idea di recuperare alcuni bunker risalenti al periodo dell’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale era sorta già nel 2004, grazie anche alla sinergia tra l’allora Comunità Montana Agno-Chiampo, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Carabinieri. Beneficiando di alcuni fondi messi a disposizione dalla Comunità Montana, pur con non poche difficoltà, si era dato avvio ai lavori di recupero e successivo allestimento museale. Per curare al meglio quest’ultimo aspetto, si era inoltre costituita per l’occasione l’Associazione Bunker Recoaro 1944/1945, contando non solo appassionati, ma anche studiosi e ricercatori di conclamata fama locale, oltre ai componenti del Gruppo Storico Valle Agno che da decenni pubblicano studi e ricerche di storia locale dall’indubbia qualità, apprezzate in tutto il mondo. A conferma dell’impegno rivolto alla ricerca storica e culturale, non faziosa, lo statuto all’articolo 5 indica tra le finalità: l’associazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità culturali evitando ogni forma di apologia dei regimi dittatoriali legati alla storia locale, nell’ambito della valorizzazione per la creazione di un ecomuseo dei rifugi antiaerei della seconda Guerra Mondiale a Recoaro Terme”. Fin dalla sua origine, pertanto, l’accesso ai bunker del Comando di Albert Kesselring è stata una nuova tappa di un percorso più ampio che conta sul territorio recoarese il Museo della vita del soldato nella Grande Guerra, gli itinerari storici correlati, dell’Ortogonale 1-Destra Leogra e i percorsi guidati legati alle tappe fondamentali della Resistenza. Recoaro Terme rappresenta così un unicum di rara importanza in campo storico. Ancora oggi ci si stupisce quando si apprende che la resa tedesca che i libri di storia datano al 29 aprile 1945 a Caserta, in realtà, sia stata decisa e definita proprio a Recoaro Terme.

A margine della nota espressa dalla giunta, anche il commento del sindaco cittadino. “Chi in questi giorni ha voluto dipingere Recoaro Terme come nuova culla dei nostalgici – dice Armando Cunegato – non si è preso la briga di capire la reale offerta presentata. Come molti esperti in campo turistico potranno confermare, oggi il mercato chiede sempre più un’offerta fatta di esperienze uniche, non standardizzate, tra le quali rientrano anche le visite guidate con moderni strumenti digitali o la presenza di figuranti e ricostruzioni storiche. Anche a Recoaro Terme questo succede, con grande apprezzamento dei visitatori che possono così vedere  volontari vestire i panni dei soldati tedeschi, di quelli Americani o del personale della Croce Rossa. L’intento è quello di immergere il visitatore nella storia, una storia di guerra, di occupazione e di Resistenza. Per questo nel percorso di visita ampio spazio è dato al racconto delle vicende che hanno chiesto al territorio recoarese un triste pegno in vite umane, vittime dei rastrellamenti, dei combattimenti tra partigiani e occupanti, dei bombardamenti a cui il paese è stato sottoposto nell’ultimo periodo di guerra. Lungi da noi, pertanto, rievocare episodi riconducibili a fenomeni di apologia. Lo sforzo compiuto dall’Associazione Bunker, che mi preme anche qui ringraziare e tutelare per la sua grande competenza, è quello invece rivolto alla memoria di alcune pagine tristi ma fondamentali della storia recoarese e mondiale.”

Armando Cunegato

“Le accuse strumentali e le diffamazioni che si sono susseguite in queste ultime ore – ha proseguito il consigliere con delega al turismo, Paolo Asnicar – non fanno altro che creare un immenso danno d’immagine a Recoaro Terme e alla sua comunità, effetto solo dell’estrema superficialità con cui si affrontano azioni preziose nel campo della promozione turistica e territoriale. Recoaro è e rimarrà paese della Pace” come ben ricorda anche l’Associazione Bunker nel proprio sito web. Questa Amministrazione difende l’impegno profuso negli anni rivolto alla memoria storica, in collaborazione anche con le realtà del territorio, per dare testimonianza non faziosa o politica e restituire al visitatore uno spaccato trasparente della nostra storia”.