Val Richelere, “fari puntati” sui detriti dopo la frana. Monitoraggio costante e interventi

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Una relazione dettagliata sulla situazione in Val Richelere, la zona a nord del centro di Recoaro teatro di una frana consistente nei mesi precedenti, è stata presentata nei giorni scorsi in un “punto” tra esperti e amministratori. Dopo la constatazione che dal torrente omonimo Richelere dei detriti scendono a valle trascinati dall’acqua che poi confluisce nell’Agno, comportando problemi e rischi diversificati. Sotto osservazione, in particolare, sono circa 100 mila metri cubi di materiale che si posa nelle acque torrentizie.

Un confronto utile grazie ai dati del monitoraggio in mano, quello avvenuto nella sede del municipio cittadino, per comprendere la reale portata del problema incombente e fornire gli elementi per studiare le soluzioni possibili e le pratiche di contenimento più opportune nel breve periodo.

All’incontro, organizzato dall’assessore con delega alla Protezione Civile, Giovanni Ceola, sono intervenuti amministratori comunali, rappresentanti dell’azienda Spumador spa, della Regione Veneto, Protezione Civile e i tecnici incaricati della realizzazione e installazione del sistema di monitoraggio. “Il torrente che trae origine dall’acquifero di Recoaro Mille si snoda per 2,5 chilometri a monte di Recoaro Terme – si legge nella nota a margine dell’incontro -. Nasce nella stessa area delle varie sorgenti e la frana che interessa la zona è piuttosto complessa. Con un’estensione di circa 35-40 mila metri quadrati viene localizzata a sua volta all’interno di un’area di cosiddetta paleofrana. Nella sua sezione superiore si stimano 150-200 mila metri cubi di materiale, mentre nella parte più bassa che poi si trasforma nella colata che tanto sta destando problemi alle acque dell’Agno il fronte si stima in circa 100 mila metri cubi. Tra i materiali coinvolti troviamo anche alcuni strati argillosi derivanti in gran parte da una vecchia miniera abbandonata che vengono dilavati a causa di una fratturazione che il substrato ha subito, attivando il movimento franoso e originando la torbidità dell’acqua che si vede a valle”.

Allo stato attuale, come evidenziato dalla relazione messa a punto dai tecnici regionali, la frana mette a rischio elementi delicati: la presa della sorgente “Recoaro 1”, una centralina idroelettrica e una vasca di decompressione dell’acqua imbottigliata nello stabilimento di Recoaro. Altri manufatti sono sotto osservazione per le possibili evoluzioni: ad esempio il ponte di accesso alla vasca, parte di contrada Asnicar che affaccia proprio sul torrente Richelere e il ponte in località Menarini, lungo la strada che collega le contrade Stoccheri, Asnicar e Storti. Gli interventi avviati finora dalla Regione riguardano una ricalibratura dei corpi idrici laterali, con lavori di regimentazione delle acque superficiali. Sono in corso, tra gli altri, i lavori di rimozione di diversi alberi che sono stati abbattuti nel corso dello smottamento, oltre alla pulizia della briglia che sorge a circa 770 metri e che nel 2012 era rimasta danneggiata da un’altra frana di pietrame.

“Ringrazio tutti gli attori in campo – spiega il sindaco Armando Cunegato – per l’impegno che stanno mettendo in questa situazione delicatissima. Vista l’antica origine della frana e l’ampiezza del fronte, gli interventi in essere sono propedeutici a ridurre gli effetti ma si tratta anche di fenomeni con cui dobbiamo convivere. Poter contare su un sistema tecnologico affidabile per il monitoraggio ci permette di conoscere lo stato istantaneo della frana, guidando anche le scelte che saremo chiamati a prendere. Allo stato attuale le situazioni di rischio sono sotto controllo e non si presenta la necessità di sgomberare case abitate. Purtroppo il territorio recoarese presenta numerose fragilità dal punto di vista idro-geologico che è fondamentale conoscere per poter programmare interventi rapidi dove possibile e limitare gli effetti o prevenire che il peggiorare di alcune situazioni generi costi di intervento che schizzano alla stelle, come purtroppo già capitato in passato”.