Dopo oltre dieci anni accordo fatto per l’area ex Volare: ok dal consiglio comunale

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Piazza Belvigo da viale Bassani (foto Google street view)

Si appresta a cambiare volto la zona centrale di Thiene compresa tra Piazza Borgo Belvigo e via Monte Cengio: a dare una svolta importante è stata l’approvazione del Consiglio Comunale, nella seduta del 28 giugno, dell’accordo riguardante la cosiddetta area “ex Volare”, interessata da un complesso di edifici realizzati solamente al grezzo, da oltre un decennio, e mai ultimati, destinati interamente ad accogliere uffici.

Da molti anni si auspicava un recupero di questo spazio urbano che, in pieno centro storico, costituiva un elemento di disordine e degrado, oltretutto visibile da significativi luoghi cittadini.

“Parlando specificatamente dell’edificio ex Volare – è il commento del sindaco Giovanni Casarotto – credo che il progettista, l’architetto Albanese, abbia avuto ben presente l’importanza e la necessità di rigenerare una parte di tessuto urbano molto delicata e fino ad oggi lacerata. Il progetto, infatti, prevede un sensibile aumento degli spazi a verde e dei percorsi pedonali pubblici per un totale di 578 metri quadrati, che renderanno sicuramente più ‘green’ l’intervento. In particolare i nuovi percorsi ad uso pubblico risulteranno di sicura utilità, perché consentiranno di accedere a via Santa Maria Maddalena, via Monte Cengio e a viale Bassani attraverso piazza Belvigo. C’è stata anche una leggera diminuzione del volume del progetto preesistente, che passa da 14.071 metri cubi a 13.600″.

Il Comune, inoltre, realizza un’entrata economica di 150 mila euro, cedendo un’unità nell’interrato dove al massimo potevano trovare accoglienza dalle 10 alle 12 auto, con tutta una serie di spese che si rendevano necessarie trattandosi di un’opera ancora al grezzo e comunque di difficile gestione come spazio pubblico.

L’area vista da via Monte Cengio (foto Google street view)

“Questo modesto parcheggio, localizzato nell’interrato – spiega Casarotto – avrebbe scontato tutta una  serie di problematiche di convivenza con il complesso residenziale privato, essendo l’accesso e la distribuzione degli spazi promiscui e quindi bisognosi di una vigilanza continua, per eliminare il rischio di atti vandalici o stazionamenti impropri, come purtroppo abbiamo dovuto anche recentemente verificare in altri parcheggi comunali interrati”. Nel complesso la scelta fatta dal progettista con la proprietà è di realizzare un intervento di recupero e di riqualificazione, imprimendo una destinazione esclusivamente residenziale e togliendo ogni riferimento ad attività direzionali o commerciali. Gli abitanti insediabili sono complessivamente 68.