Pfas, il Tar del Veneto obbliga Mitsubishi a farsi carico della bonifica intorno all’ex Miteni

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Anche il colosso giapponese Mitsubishi dovrà sostenere i costi di bonifica per i veleni sparsi intorno all’area ex Miteni di Trissino. È questa la sentenza alla quale è giunto il Tribunale amministrativo regionale del Veneto.

Il verdetto emesso ieri dalla Corte è un ulteriore sviluppo nella vicenda della contaminazione da Pfas nelle province di Vicenza, Padova e Verona. Mitsubishi aveva costituito la Miteni nel 1988, detenendone negli anni fra il 49 e il 90% del capitale sociale. Aveva già presentato un ricorso in dieci punti, in attesa della sentenza del Tribunale. Tra le osservazioni presentate, l’attribuzione alla Miteni di autonome scelte di strategia imprenditoriale e la mancanza in passato di limiti legali di concentrazione di Pfoa.

Argomentazioni rigettate dai giudici. Anche la Mitsubishi Corporation dovrà pertanto farsi carico dei costi di bonifica per i veleni che hanno contaminato terreni e falde acquifere attorno all’ex stabilimento Miteni trissinese. Nelle motivazioni della sentenza, i giudici hanno evidenziato la “sussitenza di un’unità sostanziale dell’impresa tra Mitsubishi e Miteni”. Tale unità si fondava su una condivisione delle medesime persone fisiche nelle cariche societarie.
Sulla base degli accertamenti effetuati, le istituzioni hanno ritenuto responsabili dell’inquinamento tutte le società che si sono succedute nel controllo dello stabilimento vicentino.