Caos nelle scuole, bambini in quarantena in attesa della chiamata al tampone che non arriva

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La Dott.ssa Francesca Russo e il Governatore Luca Zaia in conferenza stampa

E’ il caos assoluto, molte famiglie si trovano ad avere bambini in quarantena che attendono la chiamata da parte del Sisp per il tampone che prevede il rientro a scuola. Le attese, però, si fanno sempre più prolungate con il sistema evidentemente sotto pressione e alunni costretti in casa anche oltre dieci giorni. E’ chiaro che la situazione è oramai insostenibile e anche gli istituti si trovano, improvvisamente, in sofferenza per la necessità di gestire il programma scolastico su due fronti, quello in presenza e parallelamente quello a distanza (DAD).

Se n’è parlato anche oggi nella conferenza stampa che il Governatore del Veneto Luca Zaia tiene quotidianamente. E’ emerso, senza troppo stupore, che il ritardo nel cambiamento delle regole, da parte del Governo, per quarantene e isolamento sta diventando una montagna impossibile da scalare. Il Presidente del Veneto aggiunge: “Il virus è cambiato e di conseguenza vanno cambiate anche le regole, molti imprenditori lamentano la difficoltà di far funzionare i processi produttivi a causa di dipendenti in quarantena per motivi indiretti. Due anni fa l’Oms ci invitava a non tamponare pazienti asintomatici mentre oggi, questo tipo di patologia non ci preoccupa più, ma ci viene chiesto di tamponarli comunque quando potremmo farne a meno. Da qui si capisce la confusione che si crea”.

Si attende ora il nuovo documento che regola le normative sulla fine della quarantena, Zaia dichiara: “Altre regioni hanno deciso di portare la fine dell’isolamento in farmacia con tampone di prima generazione. Il governo, con il Ministero, ci ha detto che farà una circolare, speriamo che questa circolare si veda. Al momento prenderci questa responsabilità non rientra nei nostri piani, vogliamo che sia il Governo ad indicarci la possibilità di indirizzare i cittadini presso strutture private per il tampone post isolamento.”

La Dott.ssa Francesca Russo parla di cambiamento del “caso positivo”, il Ministero non può in autonomia cambiare la definizione, ma deve essere deciso a livello internazionale. “Chiediamo al Governo che venga evidenziato, sul numero dei positivi, la differenza tra sintomatici e soggetti con patologia più lieve o indiretta. La popolazione presenta uno scenario diverso e serve contestualizzare ogni singolo caso”.