Tre fratelli saturano la casa di gas contro la perquisizione: uccisi tre carabinieri, undici feriti


Esplosione nella notte a Castel d’Azzano, in provincia di Verona, durante una perquisizione alla ricerca di bombe molotov: crollato un casolare, morti tre carabinieri. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un gesto volontario e premeditato compiuto dai tre fratelli (due uomini e una donna, sessantenni) che ci vivevano e che hanno riempito la casa di bombole di gpl. Soccorse complessivamente 25 appartenenti alle forze dell’ordine: due in codice rosso, tre gialli, gli altri verdi. Sul posto sono impegnate 25 unità dei vigili del fuoco tra squadre ordinarie, unità cinofile e nuclei Usar (Urban Search and Rescue) per la messa in sicurezza dell’area.
Le vittime sono il luogotenente carica speciale Marco Piffari (56 anni, residente a Padova e comandante della Squadra Operativa Supporto del Battaglione Mobile di Mestre), il carabiniere scelto Davide Bernardello (36 anni, di San Giorgio delle Pertiche, Padova) e il brigadiere capo qualifica speciale Valerio Daprà (56 anni, oroginario di Brescia). Questi ultimi erano in forza al nucleo radiomobile del reparto operativo dei carabinieri di Padova. Responsabili di quanto accaduto sarebbero Maria Luisa Ramponi (che avrebbe lanciato la molotov che ha innescato l’esplosione) e il fratello Franco: nel novembre 2024, si erano barricati in casa minacciando di far esplodere tutta l’azienda agricola per una serie di vicessitudini finanziare legate ai debiti accumulati da un terzo fratello, che aveva poi ottenuto un mutuo apponendo una firma falsa.
Un’operazione pianificata nei dettagli
“Il sistema sanitario regionale aveva previsto, fin dalle prime ore della notte, un presidio preventivo per un’operazione ritenuta ad alto rischio e pianificata nei dettagli dalla Questura di Verona, in collaborazione con i Carabinieri”, dichiara il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in merito all’esplosione. “L’intervento – spiega Zaia, dopo un aggiornamento con le strutture sanitarie – era mirato allo sgombero di un’abitazione occupata da tre fratelli, soggetti sembra già noti alle autorità. Secondo quanto emerso dai primi riscontri, all’interno dello stabile erano state accumulate bombole di gas e ordigni rudimentali, verosimilmente anche molotov artigianali. La complessità dell’operazione ha richiesto, già dalle due di notte, l’attivazione di un presidio sanitario da parte del Suem 118 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, con la presenza in loco di un’automedica, un’ambulanza medicalizzata e una ‘base’, posizionate a distanza di sicurezza, ma operative a tutela del dispositivo”. In realtà, come ha spiegato il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, non si trattava di uno sfratto o di uno sgombero, ma di una perquisizione in quanto erano state segnalate bombe molotov nell’abitazione.
La situazione dei feriti
“Alle 3.05 – prosegue il Presidente – nel momento in cui le forze speciali sono entrate nell’edificio, si è verificata l’esplosione. Immediatamente è stato attivato il piano di maxi emergenza, con il dispiegamento da parte della sanità di un ulteriore mezzo di coordinamento mobile, un’ulteriore automedica, quattro ambulanze aggiuntive e tre ambulanze medicalizzate. Mezzi che hanno assicurato i primi soccorsi e l’ospedalizzazione dei feriti. Contestualmente è stato richiamato in servizio personale medico e infermieristico per garantire la piena operatività del sistema. Il bilancio sanitario è purtroppo gravissimo: tre persone sono decedute sul posto, tutti appartenenti ai reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri, e i loro corpi sono stati recuperati dai vigili del fuoco tra le macerie. I feriti sono stati portati agli ospedali Borgo Roma (otto codici verdi) e Borgo Trento (due codici rossi, due gialli e cinque codici verdi) dell’Azienda Ospedaliera di Verona, e agli ospedali di Villafranca (cinque codici verdi e un giallo) e Negrar (un codice rosso e un verde). Si tratta di membri delle forze dell’ordine e di due degli occupanti dell’abitazione. Il terzo occupante della casa sarebbe riuscito ad allontanarsi prima dello scoppio”. Secondo quanto emerso, sarebbe stato fermato in un secondo momento.
“I feriti – conclude Zaia – sono attualmente seguiti dalle equipe mediche della Regione, con diversi gradi di gravità. La macchina sanitaria ha funzionato garantendo un’assistenza tempestiva, professionale e coordinata. Ai soccorritori va il mio ringraziamento per l’impegno dimostrato in un contesto difficile, con rischi rilevanti. Rinnovo il cordoglio e la più sentita vicinanza agli eroi in divisa che hanno pagato un prezzo altissimo per il loro servizio. Personalmente sono profondamente commosso per quanto accaduto e il mio pensiero va anche alle famiglie, duramente colpite da questa tragedia”, termina Zaia.
Il cordoglio della presidente Meloni
“Con profondo dolore apprendo dell’accaduto – ha affermato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime. Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri. Un pensiero va anche a tutte le Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato. Ai feriti rivolgo l’augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l’Italia e i suoi cittadini”.
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