Cimice asiatica: al via la lotta biologica con la vespa samurai, piano da 4,5 milioni

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Primi lanci in Veneto di vespe samurai, l’ insetto antagonista della cimice asiatica: la Regione Veneto, in collaborazione con il laboratorio di Entomologia dell’Università di Padova, giovedì 18 giugno dà avvio al piano triennale di graduale immissione di questa piccola vespa non autoctona in 106 siti distribuiti in tutta la regione, a presidio dei frutteti delle sette province venete.

Il Trissolcus Japonicus, questo il nome scientifico del piccolo imenottero di origine asiatica che depone le sue uova in quelle della cimice asiatica di fatto impedendone la nascita, risulta sinora il miglior avversario della temuta Halyomorpha Halys che dal 2015 ad oggi si è diffusa in modo esponenziale nella Pianura padana intaccando e danneggiando le colture di pesche, mele, pere, albicocche, ciliegie, susine, kiwi, senza disdegnare mais, soia e colture orticole.

Giovedì i tecnici dei servizi fitosanitari della Regione Veneto, guidati da Giovanni Zanini, insieme ai ricercatori del dipartimento Dafnae dell’Università di Padova (dipartimento di agronomia, animali, alimenti, risorse naturali e ambiente) coordinati dal professor Alberto Pozzebon, provvederanno ai primi tre lanci per un numero complessivo di oltre 300 esemplari.

I lanci avverranno presso l’azienda agricola Renato Santi, a Cittadella (Padova), la Barbona Chiesa di Antonio Quota a Barbona (Padova) e l’azienda olivicola Redoro di Daniele Salvagno, a Grezzana, in provincia di Verona.

“Con il decreto della settimana scorsa del ministero per l’ambiente che ha autorizzato l’immissione in natura di questo antagonista – dichiara l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan – può finalmente iniziare anche in Veneto il programma di contrasto biologico alla cimice. Il territorio regionale è stato suddiviso in 106 quadranti, ciascuno di 30 chilometri quadrati, all’interno dei quali sono stati individuate le aree idonee, siti naturali e corridoi ‘verdi’ limitrofi ai frutteti, dove le cimici asiatiche tendono a deporre le uova e dove sarà più efficace l’azione parassitoide della piccola vespa.  In ogni quadrante i lanci saranno ripetuti tre volte durante la stagione estiva, a alla distanza di circa un mese, per un totale di 318 lanci. Ogni volta i nostri tecnici libereranno un centinaio di esemplari femmina, pronte a deporre le uova, e, una decina di maschi. In totale, da giugno ad agosto, verranno liberati circa 35 mila esemplari, un piccolo esercito a presidio dei 18 mila ettari di frutteti presenti nel territorio regionale”.

La campagna veneta di contrasto biologico avviene in simultanea con analoghi lanci in corso in Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e nelle province autonome di Trento e Bolzano. “I risultati non saranno immediati – avverte Pan – perché la cimice asiatica, così come le cimici autoctone, è un insetto molto prolifico e vorace e pare abbia trovato nella pianura padana il suo habitat ideale. Gli studi condotti sinora ci autorizzano a riporre fondate speranze nell’efficacia del comportamento oofago della vespa samurai, che peraltro risulta del tutto innocua per l’uomo, le api e le altre specie animali. I nostri tecnici dei Servizi Fitosanitari e del Dipartimento Dafnae dell’ateneo patavino seguiranno con grande attenzione le evoluzioni e l’efficacia di questa operazione di riequilibrio naturale che, per dimensioni, durata e effetti attesi, si qualifica tra le più importanti operazioni di lotta biologica avviate nel Paese”.

Il lancio di vespe samurai è una delle cinque azioni del piano triennale di prevenzione e contrasto alla cimice predisposto dalla Regione per il triennio 2020-2023 e finanziato con 4,5 milioni di euro.

“Con questo piano – conclude Pan – la Regione dà continuità e sistematicità agli interventi già messi in campo a partire dal 2017,  ai primi riscontri dei danni causati dalla cimice asiatica, pericoloso ‘fitofago del paesaggio’ che ha causato perdite ai raccolti in Veneto quantificabili nell’ordine di 80-100 milioni annui. I lanci delle piccole vespe  samurai andranno ad integrare i metodi di contrasto già sperimentati, come trappole,  reti anti insetto e impiego di mezzo chimici, secondo un piano organico e diversificato di interventi, frutto della collaborazione tra Regione, mondo produttivo e quello della ricerca scientifica ed economica”.