Cinque casi di vaiolo delle scimmie nel vicentino, in arrivo 400 dosi di vaccino

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Quattro casi di vaiolo delle scimmie riscontrati nella Ulss 8 Berica e uno nella Ulss 7 Pedemontana, la Regione Veneto corre ai ripari e si appresta ad inviare alle aziende sanitarie 400 dosi di vaccino per bloccare l’aumento dei contagi.

“Sono in arrivo in Veneto, attese nel pomeriggio di oggi, le prime dosi di vaccino anti-vaiolo
(Jynneos). A seguito dell’arrivo in Italia della prima quota di donazione del vaccino anti-
vaiolo da parte della Commissione Europea, la Regione ha tempestivamente organizzato il
ritiro e il trasporto delle dosi assegnate al Veneto: in questa prima fase si tratta di 400 dosi. Seguirà una seconda distribuzione, verosimilmente nella seconda metà di agosto, con criteri di ripartizione in corso di definizione a livello nazionale”. A comunicarlo è l’assessore alla sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin.

Per semplificare la distribuzione e la gestione dei vaccini, sulla base della positiva esperienza maturata nella campagna anti-Covid 19, le prime 400 dosi di vaccino saranno immagazzinate centralmente presso la Farmacia Ospedaliera dell’Ospedale dell’Angelo di Venezia Mestre, Azienda Ulss Serenissima, per la successiva distribuzione ai punti di somministrazione.
In accordo con le prime raccomandazioni diramate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e trasmesse dal Ministero della Salute, la profilassi vaccinale è attualmente indicata per gli operatori sanitari a rischio (personale di laboratorio impiegato nella manipolazione del virus, personale impegnato nell’esecuzione di test diagnostici per il vaiolo delle scimmie).

“La vaccinazione per la popolazione per il vaiolo delle scimmie – precisa la Direzione
Prevenzione, direttamente impegnata nella pianificazione dell’offerta vaccinale – allo stato
attuale non è richiesta né indicata. Tuttavia, oltre agli operatori sanitari, sono in fase di
definizione, con il contributo ed il coordinamento tecnico dei Dipartimenti di Prevenzione
delle Aziende ULSS e dei reparti di Malattie Infettive delle Aziende Ospedaliere i criteri per
individuare i soggetti a rischio ai quali offrire la profilassi vaccinale, nell’attesa delle
indicazioni del Ministero della Salute”.
Al momento i casi accertati dalla Direzione Prevenzione in Veneto sono complessivamente 42, così suddivisi: un caso all’Ulss 1 Dolomiti; sei casi all’Ulss 2 Marca Trevigiana; sei casi all’Ulss 3 Serenissima; zero casi all’Ulss 4 Veneto Orientale; 2 casi all’Ulss 5 Polesana; diciassette casi all’Ulss 6 Euganea; un caso all’Ulss 7 Pedemontana; quattro casi all’Ulss 8 Berica; cinque casi all’Ulss 9 Scaligera.