Consulta sui vaccini, l’amarezza di Coletto. Azzalin e Moretti: “ricorso propagandistico”

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L’assessore veneto alla sanità Luca Coletto, il Presidente della Regione Luca Zaia e il direttore generale della sanità Domenico Mantoan

Fioccano i commenti alla decisione della Corte Costituzionale di considerare infondati i ricorsi della Regione Veneto al decreto Lorenzin sull’obbligo vaccinale.

“Così come abbiamo preteso rispetto e applicazione per le molte sentenze che ci hanno dato ragione, rispetteremo e applicheremo questa, senza se e senza ma. Resta però l’amarezza per lo stop che arriva a un modello vaccinale che ha avuto un decennio di successi e ne stava registrando ancora, con aumenti di copertura vaccinale significativi seguiti a un calo poderoso registrato in tutta Italia, grazie anche al terrorismo delle fake news, che noi combattevamo con l’informazione e la condivisione dei processi vaccinali con i genitori. Fossi nel Governo, e in certi parlamentari che vaneggiano su un presunto spreco di fondi, aspetterei a festeggiare. Temo che l’obbligo alla lunga possa rivelarsi un boomerang”. Lo afferma l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto.

“Spiace – aggiunge Coletto –  che per difendere una legge che continuiamo a definire sbagliata, una intera amministrazione sia stata omologata ai no vax mentre è sempre stato evidente che noi siamo a favore delle vaccinazioni, ma col consenso dei genitori e delle famiglie”.

Gli rispondono però i consiglieri regionali Pd Graziano Azzalin e Alessandra Mortetti. “Adesso ai veneti non restano che i conti da pagare per un altro ricorso propagandistico dall’esito scontato. Abbiamo invitato più volte Zaia a essere responsabile e a ritirare il ricorso, a maggior ragione dopo che il Consiglio di Stato lo scorso settembre aveva ufficializzato come la documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione, o la prenotazione, per l’accesso ai nidi e alle materne fosse necessaria già da quest’anno. La sentenza di oggi è la dimostrazione che non sempre la Regione sa far meglio, l’ennesima dopo i casi Pedemontana, Banche popolari e Pfas. Anzi, i veneti dovrebbero ringraziare Roma. Se fosse passata la linea Zaia, che per troppo tempo ha strizzato l’occhio agli stregoni No Vax sarebbero aumentati i rischi”.