Coronavirus, le misure del Decreto “Resta a casa”: ecco cosa è consentito e cosa no

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Il vertice si terrà in Prefettura a Vicenza nei prossimi giorni

Da oggi e fino al 3 aprile tutta l’Italia è diventa “zona protetta. Con l’ultimo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) sottoscritto la sera 9 marzo dal premier Giuseppe Conte, le misure restrittive già applicate dall’8 marzo per la Lombardia e le 14 province del nord più colpite dal contagio di coronavirus vengono estese a tutto il territorio nazionale.

In sintesi: è permesso spostarsi solo per motivi di lavoro, salute o per necessità. Ma cosa si intende per spostarsi? Fra una provincia e l’altra? Fra un Comune e l’altro? Fra regioni? E cosa è considerato “necessità”?

Nel pomeriggio si è tenuta una videoconferenza fra i sindaci del Vicentino e i dirigenti della Prefettura, nel orso della quale son stati dati chiarimenti in merito all’applicazione del Decreto. Partendo dalla constatazione che ciascuno di noi si sottopone a restrizioni così pesanti per proteggere gli altri e se stesso da un contagio che aumenta mediamente del 25% nel giro di un giorno, ecco dieci domane e dieci risposte sintetiche su cosa è possibile fare, divulgate dalla Lega delle Autonomia Locali (scaricabile qui).

  1. Posso uscire di casa per una passeggiata? Sì, ma non in luoghi affollati e solo se non si crea assembramento e comunque tenendo le distanze di almeno 1 metro tra le persone, evitando comunque la formazione di gruppi.
  2. Posso andare a fare la spesa in un altro Comune? La spesa deve essere effettuata in prossimità della residenza/domicilio quindi prioritariamente nel proprio comune e deve essere fatta da una sola persona.
  3. I ragazzi/bambini/famiglie possono andare al parco? Sì, purché i luoghi non siano affollati e non si crei assembramento e comunque sempre tenendo le distanze di almeno 1 metro tra le persone.
  4. Posso andare a casa di amici per cena o durante la giornata per motivi diversi da quelli consentiti dal Dpcm? No, gli spostamenti sono consentiti solo per motivate esigenze lavorative o situazioni di necessità (es. spesa alimentare) o per motivi di salute secondo Dpcm.
  5. Sono un nonno/nonna che deve andare all’interno del Comune o in altro Comune a tenere i nipoti perché i miei figli vanno a lavorare, posso andare? Sì’, spostamento consentito per necessità.
  6. Sono un genitore separato, posso andare a prendere mio figlio a casa dell’altro genitore? Sì, spostamento consentito per necessità.
  7. Sono un lavoratore dipendente, posso recarmi sul posto di lavoro? Sì, lo spostamento per motivi di lavoro è consentito.
  8. Sono un artigiano/libero professionista/lavoratore autonomo, posso spostarmi per lavoro? Sì, spostamento consentito per esigenze lavorative – portare il modulo_di autodichiarazione o documentazione che comprovi la necessità dello spostamento.
  9. Sono un libero professionista, posso spostarmi liberamente? No, solo se per comprovate esigenze lavorative dimostrabili.
  10. Ho i genitori anziani da accudire posso recarmi a casa loro? Sì, spostamento consentito per necessità.

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