Covid/Veneto, la regione rimane zona bianca. Rt a 1,16 ma terapie intensive al 2%

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Il documento che riassume il monitoraggio settimanale dell’andamento dell’epidemia in Veneto offre numeri aggiornati che mostrano come le varianti del coronavirus – in larga parte la Delta o “indiana” – continuino a circolare nelle sette province, andando a colpire soprattutto la fascia più giovane e i vacanzieri di rientro, ma anche come la situazione negli ospedali rimanga stazionaria. Il che, abituati alle crescite iperboliche di ricoveri e in tempi ristretti delle precedenti ondate, vale sicuramente come una buona notizia nonostante l’estate 2020 presentasse numeri ancora più bassi rispetto ad oggi.

Relativamente alto l’indice Rt di 1,16 – sopra la soglia che segna l’arretramento della diffusione dei contagi – per il Veneto, con tasso di 83,8 abitanti su una popolazione di 100 mila persone, a compensare questi due dati sono i tassi di occupazione dei posti letto registrati da Azienda Zero: il 2% per le sale di terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid, il 3% delle corsie speciali allestite negli ospedali per gli infetti che presentano sintomi incisivi ma non da area critica.

Questi sono alcuni tra i dati salienti del report settimanale sulla situazione epidemiologica in Veneto pubblicato ieri, con dati aggiornati a giovedì 12 agosto e a cura del Dipartimento di Prevenzione, incaricato di monitorare e certificare l’andamento dell’epidemia su scala regionale, raccogliendo le informazioni inviate dalle varie Ulss sparse sul territorio. La quarta ondata (vedi grafico sottostante), quella estiva iniziata nella seconda decade di luglio con l’inversione rispetto alla tendenza precedente che stava abbattendo il numero dei casi di contagio, sembra avviarsi alla fase di “pianoro” per poi attendere la discesa della curva, salvo riprese nel periodo autunnale. La corsa al vaccino per le fasce più giovani, dai 12 ai 29 anni, viene definita dalla Regione Veneto come l’unico mezzo efficace di contrasto alla diffusione del virus, affiancando le disposizioni sull’uso della mascherina dove prevista.

Le quattro ondate dell’epidemia registrate in Italia

Le rilevazioni delle Ulss territoriali mostrano come sia profondamente mutata la popolazione più soggetta al contagio – ma non alle estreme conseguenze sul piano della salute -, con 28 anni come età media in questo mese di agosto. La maggior parte di attualmente positivi è tra i 18 e i 25 anni secondo le rilevazioni sulle mediane: se è vero che pochi tra questi giovani sviluppano sintomi di malattia importanti tali da giustificare il ricovero ospedaliero, è altrettanto certo che rimangono dei vettori di circolazione del Covid-19 da riconoscere e isolare al più presto, attraverso lo strumento d’indagine del contact tracing una volta che la prevenzione non basta. Agli albori della pandemia, invece, a “cadere” nell’infezione allora del tutto sconosciuta era in media un ultrasessantenne (nella primavera del 2020). Tra i ricoverati, a maggio 2020 il paziente in ospedale per Covid era mediamente un 85enne, oggi si è scesi di circa trent’anni: 55/58 anni.Campagna di vaccinazione. I dati aggiornati a giovedì scorso indicano come ormai quasi due terzi della popolazione del Veneto risulti vaccinata con almeno una dose (il 66,2%). Ad aver completato il ciclo vaccinale, invece, è il 57,6%. La percentuale che prende in considerazione il denominatore relativo, vale a dire i cittadini dai 12 anni in su, invece parla di 3 utenti su 4 ad accettare l’invito delle istituzioni sanitarie, il 73,4%, con ciclo vaccinale completato (63,9%) o in corso di ultimazione entro il mese di settembre. La fascia d’età più coperta è quella Over 80 con il 96,7%, quella adolescenziale con percentuali più basse (42,5%): si tratta della fascia d’età con slot aperti più tardi – da ricordare che la Regione Veneto ha disposto l’accesso libero e immediato per gli under 29 da martedì scorso – e l’unica sotto il 50% (vedi contributo grafico).
La “fotografia” scattata ieri pomeriggio sulla situazione epidemiologica in Veneto segnala 13.534 (+113) attualmente positivi (circa 1.300 nel Vicentino), in virtù dei 771 nuovi ingressi da tampone molecolare. Scendono i pazienti ricoverati con sintomi non gravi, ora 140 (-6 rispetto a giovedì), ma sono 28 (4 in più) quelli assistiti nella sale di rianimazione Covid. In 18 mesi sono stati 442 mila i veneti che hanno contratto il coronavirus, tra questi 11.652 non sono sopravvissuti con la complicità del morbo pandemico.