Nuovi rincari di luce e gas dal 1° ottobre, agroalimentare in ginocchio e contadini in piazza per protesta

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Un lungo tunnel che per ora non da segni di luce, anzi, va ancora peggio perché di luce si parla certo ma non in senso figurato. La notizia che riporta l’ennesimo aumento dei prezzi di  energia e gas arriva con effetto devastante per il mondo imprenditoriale che, a caduta, colpisce anche le famiglie. L’autorità dell’energia Arera ha comunicato nel resoconto trimestrale i nuovi adeguamenti che riguardano principalmente i consumatori con prezzo tutelato, cioè la fascia che ad oggi paga l’energia 25 centesimi chilowattora, passando ad un prezzo che oscillerà tra 40 e 60 centesimi a chilowattora. Il problema dunque riguarda sopratutto le molte aziende con i contratti in scadenza al 30 settembre.

L’agroalimentare, fortemente preoccupato per i nuovi rincari, non ci sta ed è pronto a scendere in piazza con migliaia di contadini, con animali e prodotti tipici al seguito, per minacciare il blocco totale delle produzioni. La fiducia delle imprese, secondo l’Istat è ai minimi storici da aprile del 2021 e la sopravvivenza del Made in Italy a tavola a causa dell’esplosione dei costi di produzione scatenata dalla guerra in Ucraina è appesa ad un filo. L’appuntamento è per venerdì 30 settembre a partire dalle ore 9,30 a Milano nel Parco Sempione all’Arco della Pace dove, a guidare la protesta assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, ci saranno giovani agricoltori, allevatori e pastori provenienti dalle diverse regioni tra cui anche una folta rappresentanza del Veneto, che vedono messo a rischio il proprio futuro, con vanghe, campanacci e balle di fieno, tra flash mob e provocazioni. Simbolo della manifestazione è l’asinella Terra.

Ma saranno migliaia gli agricoltori arrivati da tutta Italia per far conoscere i primati a rischio del Made in Italy a tavola, nella più grande fattoria mai realizzata nel centro di una città con maxi mercato contadino, street food a chilometri zero, pet therapy con gli animali della fattoria, agrichef ai fornelli, agriasilo, le eccellenze agroalimentari di Filiera Italia, le innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale e i prodotti del social farming. Un patrimonio da primato mondiale dell’Italia che rischia di sparire sotto la pressione della crisi.

L’autunno caldo con il previsto aumento dei costi per le imprese e dei prezzi al consumo per le famiglie contribuisce – sottolinea la Coldiretti – a far calare gli indici di fiducia con un italiano su tre che entro Natale potrebbe non essere piu’ in grado di coprire le spese per le bollette di luce e gas secondo l’ultimo rapporto coop. In difficoltà – conclude la Coldiretti – anche il sistema produttivo con intere filiere costrette a lavorare in perdita per l’aumento dei costi di produzione sui quali pesa anche l’incertezza sugli andamenti futuri che impedisce la programmazione”.