Siccità, il Presidente Zaia firma lo stato di crisi idrica

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Piogge scarse che mancano dallo scorso anno e depositi di neve sempre più ridotti. La crisi siccitosa che sta investendo il Veneto non sembra trovare fine e la situazione potrebbe anche peggiorare. Per questo motivo il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza che attesta lo stato di emergenza. Nemmeno le precipitazioni in arrivo nei prossimi giorni potrebbero bastare per risollevare una carenza che si protrae ormai da mesi.

Il territorio veneto presenta ancora una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali. Piogge praticamente assenti nell’ultimo semestre, depositi di neve sempre più ridotti e portate delle maggiori aste fluviali con trend negativo. E’ evidente la necessità di iniziare ad utilizzare l’acqua in maniera parsimoniosa, limitandone il consumo al minimo indispensabile. Per fronteggiare le sempre più frequenti crisi idriche, auspico che quanto prima si convochi un tavolo tecnico di coordinamento tra l’Autorità Distrettuale, la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano per definire una gestione sovraregionale della crisi in atto, per affrontare in ogni suo aspetto e in maniera organizzata, congiunta e coordinata le problematiche connesse ai rilasci di risorsa idrica”.

Con queste parole Luca Zaia ha annunciato la firma della nuova ordinanza con cui viene dichiarato lo stato di crisi idrica nel territorio regionale, preoccupazione già evidenziata anche al Presidente del Consiglio.
L’ordinanza valida da oggi, 3 maggio 2022, con riserva di modifica dei contenuti in
relazione all’andamento meteorologico, individua le misure necessarie a fronteggiare
la situazione di deficit idrico. Nello specifico, l’ordinanza dispone che tutti gli utilizzatori di acqua, ed in particolare gli operatori del settore agricoltura, tutti i soggetti che irrigano giardini e parchi e i titolari di concessioni a derivare, si prodighino in ogni iniziativa necessaria per un uso parsimonioso e sostenibile della risorsa idrica.

In particolare viene stabilito che i Consorzi di bonifica diano priorità al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza, tenendo conto anche delle colture e della loro fase fenologica. Dove possibile deve essere incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irriguo e avviate attività di sensibilizzazione nei confronti dei consorziati per un uso accorto della risorsa idrica al fine di soddisfare i bisogni reali delle colture. Ai soggetti gestori di manufatti, con capacità di regolazione e invaso, viene richiesto di trattenere la risorsa idrica allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo.
L’ordinanza stabilisce inoltre che, i gestori delle strutture acquedottistiche procedano
con una razionale gestione della risorsa idropotabile, rinviando le operazioni di
manutenzione delle reti e degli impianti che comportano consumi aggiuntivi di acqua,
salvo situazioni necessarie per motivi di igiene pubblica.