Stefani, dai risparmi sulla comunicazione delle Lega 550 mila euro alla sanità pubblica

E’ stata la prima conferenza stampa di fine anno del neo Presidente del Veneto Alberto Stefani. Un appuntamento che si è svolto questa mattina nella cornice del palazzo Grandi Stazioni, a Venezia, alla presenza di assessori e consiglieri. Stefani ha detto che l’informazione è un bene comune, stimolo e controllo nei confronti di chi ricopre incarichi pubblici. Quanto alle sfide che attendono il Veneto nel 2026, per il Presidente della Regione sono principalmente le Olimpiadi, la lotta alla burocrazia e l’innovazione.
I fondi risparmiati nella comunicazione alla sanità
“I gruppi consiliari che fanno capo al mio partito hanno chiuso la passata legislatura con un avanzo di amministrazione di circa 2 milioni di euro. Mi sono confrontato con i capigruppo e la quota subito disponibile, pari a circa 550 mila euro, sarà destinata alla sanità pubblica” ha annunciato Stefani, a conclusione della conferenza stampa di Natale. Non si sa come sia maturata la somma, se abbia a che fare con l’attività istituzionale di Zaia-l’influencer o cos’altro, fatto sta che il Presidente ha sottolineato che questo è uno dei suoi ultimi atti da segretario regionale di partito, concordato con il capogruppo della Lega, Alberto Villanova, e del gruppo “Zaia Presidente”, Giuseppe Pan.
“Sono felice che dalla politica possano venire dei segnali rilevanti – ha aggiunto Stefani -. Certamente, con 550 mila euro non si cambia il mondo, ma questo mi sembra uno stimolo importante: risorse che potevano essere spese per la comunicazione saranno invece destinate alla cura delle persone. Il regolamento attuale – ha aggiunto – non consente di assegnare immediatamente l’intera cifra di 2 milioni di euro. Appena possibile, lo modificheremo, per devolvere l’importo risparmiato nella sua totalità. Il mio auspicio è che nei prossimi anni questa decisione diventi una pratica comune a tutte le rappresentanze in Consiglio Regionale”.
Il gruppo Pd: “Servono politiche strutturali, ben oltre i gesti simbolici”
“Se può dirsi apprezzabile la decisione annunciata oggi dal Presidente Stefani di destinare parte delle risorse non spese nella passata legislatura dai gruppi consiliari che lo sostengono alla sanità pubblica, non è certamente questa la risposta che i veneti attendono quando si parla di sanità, il vero banco di prova sarà il prossimo bilancio. Non è un tempo in cui la sanità veneta ha bisogno di segnali, purtroppo siamo oltre, all’emergenza frutto di tagli cumulati negli anni e di scelte che hanno allontanato da risposte vicine ai cittadini. Servono politiche pubbliche strutturali, capaci di affrontare la crisi che oggi mette in difficoltà cittadini, operatori e territori. Con 550mila euro è evidente che non si risolve la carenza di medici di base, non si riducono le liste d’attesa, non si garantisce la piena copertura dei servizi nei distretti e negli ospedali. Al netto del bel gesto, abbiamo bisogno di investimenti veri, di sistema, che riportino al centro la sanità pubblica, la prossimità e l’equità delle cure. È bene ricordare inoltre che le risorse non utilizzate dai gruppi consiliari non sono denaro dei partiti, ma soldi di tutti i cittadini veneti”.
Così, in una nota, il gruppo consiliare del Partito Democratico il cui presidente, Giovanni Manildo, aggiunge: “Il Veneto ha bisogno di una strategia a lungo termine: di una sanità che torni ad essere accessibile, universale e di qualità, capace di rispondere ai bisogni che cambiano e di sostenere chi vive situazioni di fragilità. Su queste basi, il Gruppo consiliare del Partito Democratico è pronto al confronto, con spirito costruttivo ma anche chiarezza rispetto alle responsabilità che ci hanno condotti a questa situazione. Per capire se ci sia la volontà di ricostruire una sanità veneta pubblica, forte e vicina alle persone il vero test sarà la prossima manovra di bilancio dove ci aspettiamo non tagli, ma maggiori risorse e una prima riorganizzazione che metta al centro la presa in carico dei pazienti nel tempo e non racconti più una eccellenza fatta di vuoti numeri come è stato fino ad ora”.
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