Vaccini anticovid in Veneto: oltre 37 mila quelli che hanno già ricevuto la seconda dose

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Vaccino Covid

Sono 149.035 al 28 gennaio le persone vaccinate in Veneto e di queste 37.273 hanno già ricevuto la seconda dose, completando così il ciclo immunizzante grazie ai vaccini Pfizer e Moderna. I dati aggiornati li ha forniti oggi l’assessore regionale alla sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, durante l’audizione in Quinta commissione del Consiglio Regionale, che aveva lo scopo di aggiornare sull’evoluzione della campagna vaccinale.

“Purtroppo – ha informato Lanzarin – dalla settimana scorsa stiamo somministrando quasi esclusivamente le seconde dosi: questo non per colpa nostra, bensì per una decisione unilaterale da parte di Pfizer che in Veneto ha ridotto a meno 53% le dosi concordate. Ma, già da lunedì prossimo potremo continuare a vaccinare nuovi soggetti, pur tuttavia sempre rientranti nella prima categoria: tutti gli operatori sanitari, gli operatori e ospiti delle Rsa, nonché i disabili che si trovano all’interno delle strutture”.

“Dal 15 febbraio – ha reso noto l’assessore – dovremo essere in grado di vaccinare gli over 80, a cui verrà recapitata a domicilio una lettera indicante luogo e data di somministrazione della dose: circa 43 mila anziani verranno così immunizzati. Dalla seconda metà di febbraio verranno convocati anche gli over 75, più o meno 46 mila persone, assieme ai circa 20 mila malati oncologici. Di seguito, inizieremo a vaccinare anche le corti più giovani. È chiaro che il Piano vaccinale viene costantemente aggiornato, dato che dipende dalle indicazioni del Governo e dalla quantità di dosi a disposizione. Finora circa il 70% del personale sanitario ha ricevuto almeno la prima dose, mentre è dell’8,9% la percentuale del personale non sanitario vaccinato, comprese le figure amministrative delle Case di riposo. Il Veneto si è dimostrato particolarmente attento a tutelare le persone più fragili ed esposte al rischio”.

“Entro fine febbraio avremo a disposizione 197.210 mila dosi, tra Pfizer e Moderna, che ci consentiranno di completare le seconde dosi e partire con la vaccinazione della classe 1941 – ha previsto Manuela Lanzarin – E voglio rassicurare tutti: fino ad ora, il sistema di monitoraggio non ha registrato gravi reazioni allergiche che abbiano costretto all’ospedalizzazione i soggetti vaccinati, ma solo occasionali stati febbrili e mal di testa nelle 48 ore successive alla somministrazione della seconda dose. Siamo in trattativa con i medici di medicina generale per il loro coinvolgimento, soprattutto quando potremmo disporre anche del vaccino AstraZeneca, di più facile somministrazione: penso che questo vaccino arriverà intorno al 15 febbraio, ma non so ancora in quale quantità. A tarda primavera dovrebbe essere disponibile anche il vaccino Johnson & Johnson, ancora più semplice nelle modalità di somministrazione, prevedendo una unica dose, e in estate quello italiano, il ReiThera, per cui c’è stato un investimento importante da parte del Governo”.

“Valuteremo la possibilità di coinvolgere le categorie produttive per la somministrazione vaccinale all’interno delle diverse aziende, attraverso i medici del lavoro”, ha concluso l’Assessore.