Valdastico Nord. Bomba pre-voto, Stefani: “Facciamola subito”. Più prudente Manildo
            
            
            
            
Con un colpo di scena degno di una serie TV, il tema della Valdastico Nord è piombato al centro della campagna elettorale per le regionali in Veneto. A riaccendere i riflettori è stato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, che ha aperto alla possibilità di ridefinire il tracciato dell’opera, storicamente osteggiata dal territorio trentino. Un’apertura che ha fatto da detonatore politico, trasformando un vecchio progetto infrastrutturale in una miccia accesa sotto i piedi dei candidati.
Qui centrodestra. Stefani: “Un’opera strategica, da realizzare subito”
Alberto Stefani, candidato del centrodestra, non ha dubbi: “La Valdastico Nord è un’opera strategica per il Veneto e per tutto il Nord-Est. Se i veneti lo vorranno, subito dopo l’elezione aprirò un tavolo con il Ministero delle Infrastrutture e Fugatti. Collegare la A31 alla A22 è irrinunciabile”. Una posizione netta, che si inserisce perfettamente nella narrativa del centrodestra: sviluppo, collegamenti, competitività. Il sostegno del Governo Meloni è già stato ribadito in Camera di Commercio a Vicenza.
Qui centrosinistra. Manildo: “Serve una visione, non solo cemento”
Sul fronte opposto, Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra, adotta un tono più riflessivo: “La Valdastico Nord è necessaria, ma va realizzata con trasparenza e sostenibilità economica. Non possiamo ripetere gli errori della Pedemontana”. Manildo propone un’alternativa: rilanciare il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, connettendo aree produttive e turistiche in modo moderno e accessibile: “Più ferro, meno cemento” è il suo mantra.
Le perplessità. Ma nel centrosinistra non tutti cantano la stessa melodia. Sul territorio emergono voci dissonanti: Avs e M5S sono storicamente contrari all’opera, ma anche nel Pd – specie nell’alto vicentino dove il tema è più sentito anche dalle comunità locali – c’è chi storce il naso. Il rischio, a detta dei detrattori, è presto detto: costi esorbitanti e impatto ambientale devastante. Senza contare tempi biblici che non offrirebbero alcun vantaggio nel breve e medio termine.
Il termometro dell’Eco premia la “prosecuzione”.
E intanto nel consueto appuntamento domenicale con le opinioni dei lettori, emerge un dato inequivocabile: il 77% ritiene che l’opera sia ancora strategica per il territorio. Solo per il restante 23% l’idea sarebbe ormai superata. Oltre un migliaio i voti validi espressi che raccontano di una convinzione nel prolungamento a Nord che non si è scalfita nel tempo, nonostante le alterne vicende, gli stop e le vicissitudine della “cugina” Pedemontana. Una libera manifestazione opinionale e non già un test dal valore scientifico: un trend comunque già rilevato, indicativo per quella politica chiamata a decidere su quale futuro e quali prospettive. Prima o poi.
L’Eco Vicentino è su Whatsapp e Telegram.
Iscriviti ai nostri canali per rimanere aggiornato in tempo reale.
Per iscriverti al canale Whatsapp clicca qui.
Per iscriverti al canale Telegram clicca qui.