Veneto, ordinanza su mutazione-Covid: test per chi ha soggiornato in Gran Bretagna

La Regione Veneto alza subito un muro contro il pericolo di mutazione del coronavirus, dopo le notizie poco confortanti che provengono dall’Inghilterra e dagli altri stati britannici. Il presidente Luca Zaia ha annunciato nel corso del punto stampa di Marghera la firma su una nuova ordinanza che indica un protocollo “speciale” per chi ha soggiornato in Gran Bretagna negli ultimi 15 giorni, e per chi farà ingresso in regione dall’isola da qui al futuro prossimo con qualsiasi mezzo. Quella che è stata ribattezzata dai media come “variante inglese“, insomma, fa paura.

Tutte queste persone dovranno sottoporsi a test rapido e, in caso di esito positivo anche del tampone molecolare, si faranno ulteriori approfondimenti per sequenziare il virus e determinarne il ceppo. E cercare di isolarlo al più presto, visto l’alto tasso di contagiosità. Ad oggi è stato confermato che i test di diagnosi rimangono validi anche su questa nuova tipologia di Covid-19. “Cerchiamo ci creare un argine epidemiologico“, ha spiegato il presidente regionale, che ha avuto un confronto con il Ministro della Salute Roberto Speranza.

Chiunque rientrerà in Veneto, da passeggero di voli in particolari, sarà subito sottoposto ai tamponi. In queste ore saranno rintracciati coloro che risultano atterrati in patria dopo un viaggio recente in terra inglese, con l’invito ricolto a quest’ultimi a recarsi in autonomia nei punti tamponi, in maniera volontaria. “Ho sentito il ministro Speranza in più occasioni negli ultimi giorni – queste le prime parole odierne di Zaia dal punto stampa di Marghera -. Questa mutazione preoccupa, quindi ho inteso fare questa ordinanza al più presto per mettere un argine”. La misura di sanità pubblica cerca di “attutire il colpo”, come ribadito più volte dall’amministratore, visto che “di questa mutazione si sa ancora poco, se non che circola già da qualche settimana e che colpisce in media gente di 41 anni”.

In corso controlli in particolare negli aeroporti di Venezia e Verona. In uno dei due voli provenienti dalla nuova “zona rossa” atterrati ieri allo scalo “Marco Polo” i passeggeri sono già stati intercettati e testati allo sbarco. Tutti sarebbero risultati negativi. Gli altri giunti in precedenza, invece, saranno chiamati all’appello con lista d’imbarco in mano probabilmente già oggi, per invitarli a sottoporsi ad accertamenti. Misure analoghe saranno applicate in aeroporto da oggi. Più complicato risalire a chi ha fatto rientro con mezzi propri o in treno: da qui l’invito pubblico a recarsi a uno dei punti di accesso rapido ai tamponi.

Riguardo all’ordinanza precedente, in vigore da venerdì scorso, ribadito che rimarrà in vigore solo fino alla mezzanotte di mercoledì 23 dicembre, per poi lasciare il campo al recente Dpcm per le festività invernali.