Il commosso addio dei vicentini a Vladimiro Riva. Un pilastro della cultura e del turismo

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Vladimiro Riva in un evento dell'estate 2022 organizzato da Vicenzaè

E’ morto ieri nella città che tanto gli ha dato e alla quale ha dato ancor di più Vladimiro Riva, “papà” di Vicenzaè, custode e insieme propulsore del turismo berico per più di un decennio. Un uomo che della promozione turistica della sua terra d’origine e delle bellezze insite, toccando ogni ambito della cultura, aveva fatto una ragione di vita e attirato attorno a sé decine di persone, riuscendo perfino a mettere d’accordo – a volte – amministratori locali di opposte fazioni politiche.

“Vladi”, così come veniva chiamato affettuosamente nella cerchia di amici più cari e parenti, è mancato a 78 anni di età. Era malato da tempo e, negli ultimi mesi, la patologia di cui ha sofferto lo aveva debilitato. Lascia nel dolore i cinque figli adulti che lo hanno sorretto nell’ultimo tratto del suo cammino, quello della sofferenza, vissuta con dignità e sempre con lucidità. La data e il luogo prescelto per le esequie sarà reso noto nelle prossime ore dai familiari.

In tanti lo ricordano come una fonte inesauribile di idee da sviluppare, che non trovava pace mai se dall’astratto non passavano al “pratico” per realizzarsi, una sorta di precursore dell’era moderna delle start-up. Innovativo e controcorrente ma anche testardo quanto affabile, con contatti e canali in ogni dove. Nei primi anni ’90 Riva era stato presidente del Gruppo Aim, in più ambiti dunque membro attivo e dinamico della politica cittadina, da cui proveniva come esponente di primo piano della Democrazia Cristiana. Questo ancora prima di dedicare il proprio impegno civico a 360° a fare da “catapulta” creativa e operativa del turismo a e per Vicenza e la sua provincia, creando in prima persona il consorzio Vicenzaè ma non solo.

All’indomani a menzionarlo in post e messaggi pubblici, con affetto e tributi di stima, sono tanti: sindaci, ex sindaci parlamentari, registi, scrittori e collaboratori. Tra i ricordi più densi di significato quello del regista e giornalista Dennis Dellai. “Vladimiro Riva è stato più che un amico – scrive -. E’ stato colui che ha creduto nei miei progetti cinematografici anche quando sembravano più le follie di un irrecuperabile sognatore che idee concretizzabili (.). E non aveva voluto mancare, sebbene debilitato, alla prima di 800 Giorni a Breganze”. Da ricordare, tra le sue passioni, quella per la buona tavola da intendersi prima di tutto per l’enogastronomia tipica veneta e, non da meno, quella per Paolo Rossi, l’indimenticato Pablito biancorosso. E ancora il cinema, da membro di Vicenza Film Commission.

“Con Vladimiro se ne va un protagonista della storia politica e culturale vicentina – a dirlo è il sindaco del capoluogo Giacomo Possamai -. Riva è stato il vero artefice del rilancio di Vicenza e provincia a livello turistico, quale meta di rilevantissimo interesse culturale per i turisti italiani e stranieri. Lo ha fatto grazie ad una delle sue più brillanti intuizioni: creare un consorzio “ad hoc” per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze del territorio vicentino in campo architettonico, culturale, storico ed enogastronomico. Negli anni si era poi fortemente speso per promuovere la candidatura del Teatro Olimpico a monumento nazionale. Una battaglia che oggi, più che mai, abbiamo il dovere di portare avanti per coronare questo suo ultimo sogno”.

Anche Luca Zaia ha diffuso una nota dopo aver appreso della scomparsa. “Un personaggio iconico, un vero e proprio paladino della città di Vicenza a cui ha dedicato tutta la sua vita, la sua passione e le sue energie. Uomo visionario – scrive il vertice della Regione -, perfetto interprete del made in Veneto, tra le ultime, generose, battaglie portate avanti con caparbietà e lungimiranza da Vladimiro, ricordo quelle per il riconoscimento di Patrimonio Unesco per l’area di Vicenza e delle sue ville e per le candidature della Basilica palladiana e del Teatro Olimpico a Monumento Nazionale. Il Veneto e noi tutti piangiamo la scomparsa di un uomo innamorato della sua terra che si è speso con abnegazione e grande visione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e storico della sua città”.