Svolta nell’industria della panificazione veneta: Morato Pane acquisisce i grissini Roberto

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I famosi e gustosi "Grissini Torinesi" prodotti da Roberto Industria Alimentare

Il comparto alimentare e nel contempo l’industria veneta di settore registrano un’importante manovra strategica che coinvolge due storiche aziende della regione: Morato Pane, con sede e uno dei cinque stabilimenti ad Altavilla Vicentina, ha siglato l’accordo di acquisizione con Roberto, nota marca specializzata nella produzione di grissini – i “torinesi” sono i più famosi – con quartier generale nel Trevigiano. Tenendo conto di altre operazioni concluse in Spagna di recente, il business di Morato Pane raggiunge una stima di 250 milioni di euro annui e si inserisce al 2° posto in Italia per fatturato alle spalle della sola “Barilla” tra le big della panificazione e assimilabili.

Roberto Industria Alimentare srl, questa la denominazione commerciale del marchio ora entrato nella “scuderia” vicentina, ha sede a Susegana. Conosciuta in particolare per i grissini prodotti e distribuiti su scala internazionale, da tempo mette sulle tavole dei consumatori in realtà anche pane a fette, per tramezzino, piadine, snack salati, pani morbidi per bruschetta, hot dog e hamburger. Con un fatturato di oltre 57 milioni di euro riferito all’anno 2018.

L’operazione spagnola, invece, in tempi recenti aveva portato a incamerare nel team di aziende a vocazione agroalimentare un polo produttivo della multinazionale Cerealto-Siro Foods in Spagna; altro avamposto strategico del mercato di settore con linee variegate di prodotti: dai cereali ai biscotti, dalle merendine per l’infanzia alla pasta. Una realtà che “sforna” 5 mila addetti con stabilimenti anche in Italia e Portogallo. Uno stabilimento nei dintorni di Malaga entrato nella rete di produzione permetterà infatti di allargare l’offerta con ad esempio pane a fette con e senza crosta, panini e pagnotte multicereali.

Più d’attualità in Veneto l’alleanza stretta tra Morato Pane, già con 300 dipendenti all’attivo, e Roberto Industria, due colossi del territorio nel segmento: “Con queste due operazioni – ha annunciato all’Ansa Stefano Maza, manager dell’azienda berica con incarico di amministratore delegato dal settembre del 2018 – il nostro gruppo consolida un fatturato di circa 250 milioni, confermandosi la seconda azienda italiana nel mercato della panificazione confezionata e aprendo ad un importante sviluppo del business estero, che oggi rappresenta quasi il 30% del fatturato aziendale”.

Finanziatori dell’ultima mossa sullo scacchiere sono le società Illimity, Springrowth ed Iccrea secondo quanto emerge, con socio di riferimento ormai consolidato da anni la holding industriale Aliante Equity, partner forte delle strategie di acquisizione. Per l’azienda vicentina, alla soglia dei 50 anni di storia dalla fondazione, si tratta di un nuovo balzo in avanti nella conquista di un segmento ampio e diversificato del mercato internazionale. Un percorso con passi misurati uno successivo all’altro, iniziato a Vicenza negli anni ’70 con i primi negozi di panetteria, trasformandosi in piccola impresa artigianale dopo i primi successi tra la gente e, infine, a cavallo del nuovo millennio, a industria di riferimento e tra i leader del comparto alimentare. E ancora oggi condotta in primo piano dalla famiglia Morato.