Arresto “differito” dopo i maltrattamenti alla moglie davanti ai figli minori. In carcere un 43enne

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La donna vittima di violenza domestica ha avuto il coraggio di chiedere aiuto al 113 (Foto di MART PRODUCTION)

Una chiamata disperata di una madre e moglie alla Polizia di Stato risalente al 6 gennaio scorso ha avuto come conclusione, per quanto parziale in attesa di altri provvedimenti da parte della Procura, l’affido di una famiglia composta da una donna e due figli minorenni a una struttura di protezione per vittime di violenza. Oltre al rintracciamento di un uomo ritenuto responsabili di maltrattamenti, trasferito in carcere fino a “nuovo ordine”.

Egli, un 43enne di nazionalità marocchina ma da tempo residente a Vicenza, a margine di una lite in casa avrebbe malmenato la moglie dopo averla aggredita a schiaffi provocandole tumefazioni al volto, documentate da fotografie in mano agli inquirenti. Quel 6 gennaio era rientrato in casa ubriaco e non si era curato oltre che dell’incolumità della donna convivente nemmeno della presenza nell’appartamento dei due figli minorenni della coppia.

Dopo aver capito che la donna si era rivolta alla polizia componendo il numero d’emergenza lo stesso 43enne si era dato alla fuga, temendo un arresto che comunque non ha potuto evitare 48 ore dopo, peraltro all’interno della stessa abitazione coniugale, quando le Volanti della Questura lo hanno rintracciato. Disposto in questo caso l’ordine di arresto differito, secondo le norme aggiornate che integrano il Codice Rosso Antiviolenza, sulla scorta delle testimonianze acquisite e delle lesioni riportate dalla donna vittima dei soprusi del marito.

Gli approfondimenti del caso, una volta acquisita l’identità del padre di famiglia, avevano fatto emergere che già tre mesi fa (era il mese di ottobre 2023) il cittadino nordafricano era stato oggetto di un ammonimento da parte del questore berico Sartori. Era stato comunque riaccolto allora in casa dai familiari, considerando l’episodio precedente come isolato e dopo le rassicurazioni del caso, anche se in realtà non era la prima volta che il soggetto ora in cella si “esibiva” in escandescenze e menava le mani. Rassicurazioni valide solo a parole, a cui i fatti recenti non hanno dato il seguito sperato.

Come si legge oggi nel report della Questura, la situazione di tensione in ambito domestico si protraeva da oltre 2 anni e “gli investigatori delle Volanti, insieme alla Polizia Scientifica, hanno documentato con un dettagliato report fotografico le lesioni subite dalla donna, i danni cagionati ai suoi occhiali da vista, acquisito i referti medici, assunto informazioni ulteriori per meglio delineare l’accaduto ed il contesto di maltrattamenti familiari che la donna subiva fin dal 2021”.