Elettricista caduto ieri dal tetto. Il cordoglio per la morte di “Tadi” e la nota dei sindacati

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La sede di HA Italia in viale della Scienza a Vicenza

E’ morto sul colpo, in pochi attimi che sono seguiti alla caduta da un’altezza stimata in 14 metri, l’operaio elettricista vicentino Denis Tadiello, 47enne chiampese deceduto ieri sul posto di lavoro all’esterno dell’azienda HA Italia di via delle Scienza a Vicenza, impresa che si occupa di produzione materiali chimici per la fonderia. La vittima era originaria di Arzignano e il suo soprannome era “Tadi” tra gli amici della zona. Lascia la madre e una sorella, informati della disgrazia nel primo pomeriggio di ieri.

In seguito al dramma, verificatosi intorno alle 10 e mezza di lunedì 4 dicembre, tanti dubbi sulle modalità che hanno portato all’incidente mortale, e all’ennesimo nome iscritto in una lista interminabile di vittime sul posto di lavoro. Secondo le poche indiscrezioni filtrate oggi – nessuno avrebbe assistito al momento della caduta – l’elettricista  sarebbe precipitato dal tetto del capannone sul suolo interno. Stava lavorando a dei cablaggi elettrici, salito sulla copertura utilizzando un cesto meccanico, ma non doveva trovarsi da solo in questa fase di operazioni.

Le indagini avviate ieri, in seguito anche al sopralluogo del personale dello Spisal dell’Ulss 8 Berica, non lasciano filtrare nulla per ora, mentre nella cittadina dell’Ovest Vicentino si piange la scomparsa di Denis, che stava lavorando per una ditta di impianti elettrici esterna – la BE Srl, sede a Montecchio Maggiore – rispetto allo stabilimento dove si è verificata la tragedia di ieri. Da parte invece dei vertici di Ha Italia è stata diffusa già ieri una nota, che spiega come i lavori su un nuovo impianto fossero stati appaltati a tecnici esterni specializzati, esprimendo nel contempo solidarietà alla famiglia della vittima.

“Attendiamo che l’indagine in corso si concluda – hanno dichiarato con una nota congiunta Stefano Garbin e Giuliano Ezzelini Storti di Filctem Cgil Vicenza – per capire dinamica ed eventuali responsabilità. Il nostro primo pensiero va alla famiglia della vittima alla quale esprimiamo tutto la nostra vicinanza e solidarietà. Spiace che questo infortunio avvenga in un’azienda che sul tema sicurezza è da sempre attenta. Questo vuol dire che non si fa mai abbastanza, non è più sufficiente solo lanciare allarmi, Governo e Regione devono fare di più a partire dal garantire maggiori risorse ai controlli”.