Anna Aldighieri: il mondo dietro la lente della macchina fotografica

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Per catturare attimi irripetibili ci vuole talento, occhio, passione e anche una lente di qualità. Queste sono le impostazioni della macchina fotografica della fotografa vicentina Anna Aldighieri quando è chiamata a creare emozioni e a condividere il mondo che vede dall’altra parte della lente.

Anna, ospite di una puntata di StartUp a Radio Eco Vicentino, ha raccontato com’è nata la sua passione per l’arte della fotografia che l’ha portata ad avere alcuni dei suoi lavori esposti al Museo Louvre di Parigi, inclusi in riviste come Vanity Fair e Vogue e a fotografare persone illustri come Papa Francesco.

“La passione c’è sempre stata – ha detto Anna – mi ricordo da bambina giocavo con le macchinette automatiche. Creare ricordi di qualsiasi esperienza è sempre stato molto importante”.

Il primo innamoramento di una macchina fotografica “seria” è avvenuto grazie ad un regalo di fidanzamento: “Mio marito mi aveva regalato un anello – ha raccontato Anna con un sorriso – io ho regalato a lui una reflex con due obiettivi che alla fine ho sempre usato io”.

Ad un certo punto, per pazzia o per passione, Anna ha deciso di seguire il suo sogno della vita, abbandonare un lavoro stabile ed aprire una partita iva: “La fotografia mi ha sempre accompagnata per raccontare le mie esperienze personali fino a che ad un certo punto mi sono un po’ guardata dentro e ho voluto fare del mio sogno una professione – ha ricordato Anna – ho fatto un passo nel vuoto ma sono felice di averlo fatto”.

Sono arrivati i primi lavori, principalmente matrimoni ma, come ricorda Anna, con la macchina fotografica si viaggia parecchio: “Mi piace documentare i viaggi, alcune di queste foto sono state esposte in più di una mostra in giro per l’Europa. Sono andata in Islanda, in Sicilia ma il mio posto preferito è il Portogallo”.

I soggetti preferiti di Anna però sono sempre state le persone, in particolare le donne: “Amo fotografare le donne non più giovanissime – ha detto Anna – le signore di una certa età che purtroppo non si sentono più belle. Attraverso la fotografia voglio che capiscono che non hanno perso la bellezza”.