Con “Mitridate, Re di Ponto” di Mozart si chiude il Festival Vicenza in Lirica

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Gran finale per l’edizione 2021 del Festival Vicenza in Lirica. Giovedì 9 settembre alle 20.30 (in replica domenica 12) sul palcoscenico del Teatro Olimpico ritorna – dopo 37 anni di assenza – il Mitridate, Re di Ponto, opera seria in tre atti di W.A. Mozart su libretto del poeta torinese Vittorio Amadeo Cigna-Santi. Con questa rappresentazione la kermesse conclude il percorso tra le memorie mozartiane nell’anno in cui ricorre il 250esimo anniversario del primo dei tre viaggi del genio di Salisburgo in Italia. Due serate evento, dunque, cariche di emozioni e riflessioni sempre vive.

Composta da Mozart a soli 14 anni ed eseguita in prima assoluta nel 1770 al Teatro Regio Ducale di Milano dove riscosse grande successo, il Mitridate, Re di Ponto, che rielabora l’omonima tragedia di Racine nella traduzione italiana di Giuseppe Parini, con la vicenda tormentata del conflitto tra Mitridate, re del Ponto, ed i suoi figli che gli contendono l’amore per la bella Aspasia, porta in scena lo scontro eterno tra doveri politici e sentimenti, con una trama che conduce alla celebrazione finale dell’amore e della bellezza.

A dirigere l’Orchestra Barocca del Festival Vicenza in Lirica è Luca Oberti, maestro direttore e concertatore al cembalo, mentre la regia è di Natale De Carolis. Il ruolo del protagonista “Mitridate” è affidato al tenore australiano Shanul Sharma e il ruolo di “Marzio” al tenore Alfonso Zambuto. Gli altri interpreti selezionati dal Concorso Lirico Tullio Serafin sono Nina Solodovnikova (Aspasia), Darija Auguštan (Sifare), FrankoKlisović (Farnace), Martina Licari (Ismene), Gloria Giurgola (Arbate). Costumi, scenografia e trucco sono affidati all’Accademia delle Belle Arti di Verona.